Ieri, 30 novembre 2022, passeggiata nelle vie di Borgo Cappuccini in delegazione con il questore Roberto Massucci, l’assessore comunale al Commercio Rocco Garufo, il rappresentante sindacale di Confcommercio, Gabriella Pagni rappresentante dei commercianti di Borgo Cappuccini e Antonio Morozzi organizzatore della visita
La delegazione, accompagnata da Antonio Morozzi, ha visitato il quartiere, ‘”una passeggiata”, come l’ha definita il Questore Massucci, per incontrare i commercianti, gli abitanti e raccogliere criticità che saranno utili al fine di creare dinamiche di collaborazione con le istituzioni.
Antonio Morozzi ha fatto da ‘Cicerone” nell’illustrare le scenografie delle sue “Serrande Dipinte’ rievocazioni storiche di personaggi e frammenti di racconti, piuttosto che di poesie o citazioni letterarie.
Un angolo di cultura cosmopolita nel cuore di Borgo, custodito gelosamente come le attività che in parte hanno abbassato le saracinesche.
Desertificazione, calo del lavoro
La desertificazione del centro balza nei commenti di quanti si sono intrattenuti con la delegazione, porta il calo del lavoro, le emergenze sanitarie, quelle energetiche e la concorrenza di esercizi commerciali che negli anni aprono, chiudono al 365° giorno e riaprono il giorno dopo godendo di agevolazioni fiscali.
“Il quartiere sta cambiando – dice Claudio Capanna, edicolante in via Verdi- Nel mio lavoro in città siamo rimasti in cinquanta. Adesso con il passaggio all’editoria online non è più redditizia un’edicola”.
Eppure, Claudio è diventato un cuore pulsante per i residenti. Lui non si limita a vendere giornali ma ascolta parla con le persone, aiuta chi ha difficoltà a compilare un bollettino o tiene in custodia un pacchetto, diventa punto di riferimento per qualsiasi azione di quartiere. Come una raccolta firme.
“Andrebbe incentivato il negozio di vicinato”, un pezzettino di umanità che si cerca di difendere. Roberto Massucci, aggiunge: “A me interessa la condizione di questo quartiere, non è dei peggiori. Non avendo una volante per ogni quartiere, dobbiamo collaborare tutti insieme per arginare in parte le dinamiche di criticità”.
Allarme spaccio nel quartiere
Gli fa eco Daniele Bini, proprietario del negozio di elettrodomestici in via Verdi: “Quello che noto è il consumo di deroga diffuso dappertutto. Per un periodo c’era spaccio davanti al mio negozio. Per questo mi sono dotato di un sistema di allarme interno. Purtroppo- rincalza- alla base c’è il fatto che se non ci fosse consumo non ci sarebbe offerta”.
“Ritenere banale -rilancia Massucci- farsi una canna, pensando che non è poi chissà cosa, poi si mescola a meccanismi e dinamiche tra persone che sfociano in comportamenti di aggressione e violenza”.
Nelle vie di Borgo ci sono attività decennali aperte da stranieri, come il panificio arabo, molto apprezzato dagli abitanti. Ma anche attività estetica e parrucchiere trasferita da Milano a Livorno. È il caso di Tiziana che chiede maggiore decoro nelle vie.
Piazza Mazzini al centro di spaccio ed episodi di violenza
Certi comportamenti di persone che passano molto tempo seduti, al bar, magari bevono o fumano, vengono percepiti curiosi nel sentire comune, in quanto non sembra che svolgano un lavoro.
E le segnalazioni convergono anche su Piazza Mazzini che è percepita come luogo di spaccio di droga, come la gestione controllata da parte dei tunisini.
Ma del quartiere emerge un cauto quadro positivo con margini di miglioramento. Sicuramente ci sono fenomeni da contenere.
Ci sono sistemi di videosorveglianza attivati.
Gli investimenti profusi per lo sviluppo di Porta a Mare faranno da deterrente a scongiurare sacche di emarginazione e degrado.
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