Sequestrati nella Casa circondariale dal personale di Polizia Penitenziaria
Due telefoni cellulari, perfettamente funzionanti sono stati sequestrati nella Casa circondariale di Gorgona dal personale di Polizia Penitenziaria.
A dare la notizia è Francesco Oliviero, segretario regionale per la Toscana del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE:
“Gli uomini della Polizia Penitenziaria hanno trovato, a seguito di una importante operazione investigativa e di osservazione, due telefoni cellulari, perfettamente funzionanti, in carcere.
La pur significativa carenza organica del penitenziario viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia Penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione.
Nella serata di ieri, in una cella occupata da due detenuti italiani, dopo giorni di osservazione e vigilanza da parte del personale di Polizia Penitenziaria, sono stati rinvenuti i due apparecchi, completi di caricabatteria, che sono stati sequestrati. Il rinvenimento è avvenuto grazie all’attenzione, allo scrupolo e alla professionalità di Personale di Polizia Penitenziaria in servizio.
La segreteria regionale Sappe della Toscana denuncia ancora una volta i gravissimi rinvenimenti di telefoni cellulari che avvengono ogni giorno in tutti gli istituti penitenziari.
Nella sezione distaccata di Livorno Gorgona isola non sono, infatti, nuovi episodi del genere, come avvenuto poco più di un mese fa dall’ultimo rinvenimento”.
Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, ricorda che
“la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori.
Nonostante la previsione di reato prevista dal art. 391 ter del Codice penale per l’ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi.
Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle Sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone”.
Per il SAPPE, “sulla questione relativa all’utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia Penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo”.
Per questo, il leader del primo Sindacato della Polizia auspica un intervento dei vertici dell’Amministrazione Penitenziaria.
COMUNICATO SAPPE – Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria
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