Quali strategie per uscire dal tunnel?
Il caro energia e la crisi imprenditoriale viene affrontata con meno consumi, chiusura di attività commerciali, insegne spente, strade buie, così Livorno e provincia tagliano le bollette
Le misure adottate
Orario ridotto del riscaldamento, chiusura pomeridiana per diminuire i consumi in alcuni esercizi commerciali, raccomandata illuminazione al led e luminarie spente la notte.
A Livorno gli impianti di riscaldamento sono accesi da martedì 8 novembre, fino al 7 aprile 2023, per un massimo di 11 ore al giorno e con termostato impostato per una temperatura massima di 19 gradi con tolleranza di +2°C.
In Toscana i controlli sulla corretta applicazione della normativa saranno effettuati da Agenzia Regionale Recupero Risorse Spa (ARRR).
Contrubuti alle famiglie con Bonus di 200 euro per i redditi più bassi, anche RdC, per arginare il caro energia. E in città aumentano le luci a led.
Sono alcune delle misure assunte per sostenere gli osimani nel pagamento delle bollette e ridurre i consumi.
Rincari e Natale
Caro energia, la soluzione dei Comuni per non spegnere il Natale: meno luminarie e accese a ore ridotte.
Le strategie delle amministrazioni della Val di Cornia e Livorno
Piombino. Meno luci e luminarie spente di notte. Il prossimo non sarà un Natale privo di luci, ma inevitabilmente dovrà fare i conti con il caro energia. Nel frattempo, a pochi giorni dall’accensione della luminaria i comuni della Val di Cornia concordano nel voler garantire un Natale illuminato, però, con meno luminarie e spente la notte.
Livorno si prepara ad allestire le sue luminarie, non tutte le strade centrali hanno aderito all’installazione. E ci sono attività commerciali che il pomeriggio chiudono. Altre ricevono su appuntamento e incentivano con sconti gli acquisti del 20%.
Dal report della Camera del Commercio di Livorno, si evidenzia come “sia ormai esaurito il trend di crescita del tessuto imprenditoriale”
In provincia di Livorno e Grosseto i saldi si posizionano in terreno negativo, generando tassi di (de)crescita (Grosseto -0,24%, Livorno -0,19%) peraltro similari in termini di valore.
Peggiorata la natimortalità delle imprese: nel periodo aprile-giugno 2022 si sono avute 764 iscrizioni (373 a Grosseto e 391 a Livorno) e sono state cancellate 570 posizioni (242 a Grosseto e 328 a Livorno), per un saldo positivo di 194 unità (+131 Grosseto e +63 Livorno). Tutti questi numeri sono peggiori rispetto a quanto accaduto nel medesimo periodo del 2021.
Unità locali
Registrate a metà 2022 sono 16.540 (7.548 ubicate in provincia di Grosseto e 8.992 in quella di Livorno), delle quali 9.784 hanno sede in provincia e 6.756 fuori provincia. Le prime sono cresciute dello 0,6% in ragione d’anno e le seconde del 4,4%,; questo fenomeno si riscontra anche a livello regionale e nazionale, seppur con una “forbice” meno ampia. L’aumento delle localizzazioni registrate in parte “bilancia” la diminuzione delle sedi d’impresa, tanto che la somma dei due insiemi, 78.410 unità in totale, si attesta sul -0,2% tendenziale, cifra non distante da quanto calcolato a livello regionale (+0,1%) e nazionale (-0,1%).
LE PAROLE DEL PRESIDENTE RICCARDO BREDA:
“Dal report prodotto si evidenzia come sia ormai esaurito il trend di crescita del tessuto imprenditoriale ed anche come l’atteso e manifestato rimbalzo del 2021 abbia perso il suo slancio.
Il “sistema imprenditoriale in particolare ha dovuto affrontare le tragiche conseguenze della guerra in Ucraina, della fortissima criticità in materia di costo e approvvigionamento dei prodotti energetici.
A questi eventi negativi bisogna aggiungere l’emergenza ambientale ed in particolare una diffusa siccità che ha messo e mette a dura prova la nostra agricoltura”.
FONTE: CAMERA DI COMMERCIO DELLA MAREMMA E DEL TIRRENO
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