La rabbia dei cittadini per un servizio che non funziona
Il centralino per la prenotazione delle prestazioni sanitarie non funziona, il disservizio è stato registrato per tutta la giornata insieme alle lamentele dei cittadini. Cup Asl e prenotazioni esami, disagi, inadempienze, inesattezze, appuntamenti fuori sede e con tempi troppo lunghi per la patologia, code telefoniche lunghissime e poi al termine dell’attesa di anche 15 fantomatici utenti in coda non si sa per cosa annunciati dalla voce registrata, ti staccano pure il telefono in faccia.
Nella giornata di oggi non è stato possibile prenotare esami o annullarli, dagli esami del sangue, alle radiografie, fino alle prestazioni più complesse, tutte le opzioni del centralino sono rimaste attive ma senza operatore. Il disco invitava a procedere on line ma non tutti sono in grado di orientarsi nel pelago del web, soprattutto le persone più anziane.
Transizione tecnologica e digitale, prenotazioni on line, Servizio Zero Coda, tutti ricordiamo il caos e le lunghissime attese nei vecchi Centri di Prenotazione Unica, come avveniva ad esempio presso il presidio di Viale Alfieri, ma nonostante il passare degli anni e il progresso i cittadini continuano a lamentarsi per i disservizi e questi tempi, se ci fermiamo a riflettere, non ci sembrano poi così lontani.
I più colpiti sono le persone più fragili
Un esempio dei disagi e delle conseguenze per quanto riguarda i disservizi di oggi ce lo fornisce la signora Rossana di 82 anni, livornese, a cui per comodità daremo un nome di fantasia. Rossana purtroppo si è fratturata il femore qualche tempo fa e adesso ha bisogno di fare un’importante radiografia all’anca. Per prenotare l’esame si fa aiutare dal figlio che come già detto si imbatte nel disservizio telefonico che verrà segnalato anche da altri cittadini nel corso della giornata. Per il figlio di Rossana il risultato sarà un pomeriggio intero passato inutilmente con il telefono sul vivavoce e poi il tentativo sul portale della Regione Toscana.
A Livorno non ci sono posti disponibili per un esame di routine come questa radiografia all’anca della mamma, le alternative sono a Pisa o a Cecina verso la fine del mese e per dicembre non ci sono praticamente altre possibilità se la mamma invalida non ce la potesse fare. Il figlio lavora a Pisa e per portare la mamma in macchina rischia di perdere molte ore, senza contare che se non ci fosse stato lui, lei non sarebbe stata in grado di prendere neanche l’appuntamento e avrebbe fatto scadere i termini della ricetta, che parlano di 30 giorni per prenotare e 60 giorni per fare la visita. In più senza strumenti informatici per poter navigare Rossana non può disdire l’appuntamento e rischia di pagare lo stesso il ticket.
Questo è solo un esempio che abbiamo raccolto, che ci racconta di quanto possa essere accaduto a centinaia di cittadini nella giornata di oggi.