La prima sagra del cinghiale di Riparbella fu nel 1972
Mezzo secolo di storia. La prima sagra del cinghiale di Riparbella fu nel 1972, ideata dall’allora consiglio della Pro Loco. Ogni anno, unica eccezione il 2020 causa Covid, la tradizione si è ripetuta, crescendo e confermandosi. E quest’anno celebra i 50 anni con due weekend, il secondo e terzo di novembre, dal venerdì alla domenica: le ricette riparbelline e tanti eventi collaterali che hanno lo scopo di raccontare il territorio e le sue tradizioni.
In cucina le “ragazze”, Ottorina, Anna e Ubaldina, che dagli anni Novanta sono custodi delle ricette che hanno reso famosa la sagra del Cinghiale di Riparbella, a partire da quella del “Pelone”, uno dei primi cuochi della sagra, che adesso è stata iscritta di diritto nel neonato regolamento De.Co. (denominazione comunale) di Riparbella.
Quest’anno la sagra ricorderà la propria storia, grazie alle immagini di Virgilio Bacci, uno dei pochi allora ad avere una videocamera. E ai racconti di chi c’era, come i fondatori Cesare Turchi, Pardino Pardini e Ivio Paperini. “Inizialmente la sagra si teneva solo un fine settimana, il terzo di novembre, nel cortile alberato dell’asilo.
La allestivamo con ciò che le persone mettevano a disposizione, stufe e baracche di lamiera. I cinghiali li andavamo a prendere a Castelfiorentino, non c’era l’abbondanza di oggi, e dato che non c’erano i frigoriferi li appendevamo agli alberi e alcuni di noi li vegliavano la notte. Per la prima edizione li pagammo 272mila lire, che per quei tempi era una cifra enorme”.
La cucina della sagra sarà aperta a cena venerdì 11 e 18, sabato 12 e 19, e anche a pranzo domenica 13 e 20.
Ricco il calendario di eventi collaterali organizzato dalla Pro Loco in collaborazione con il Comune. Proiezione di docufilm come Seed (venerdì 11 ) e Domani (venerdì 18), giochi antichi (le domeniche pomeriggio) come le bocce quadrate, il lancio del panforte, la pesca della damigiana.
Ma anche incontri e dibattiti: venerdì 11 Rossano Ercolini presenta il suo ultimo libro “Il bivio”; sabato 12 si parla di sostenibilità e agricoltura con Caiarossa, Carlo Brivio dell’azienda agricola Il Cerreto, Franco Pedrini e Nicoletta Batini; domenica 13 i professori Paolini e Pazzagli raccontano l’evoluzione del paesaggio e del territorio a 150 anni dalla morte di Guerrazzi, che trascorse gli ultimi anni di vita alla Cinquantina, allora territorio di Riparbella.
A seguire, sempre domenica 13, la storia vitivinicola riparbellina che comincia con la famiglia Nuti e la cantina La Regola, che presenta per l’occasione il suo Brut metodo classico.
Sabato 19 sarà l’occasione per presentare il progetto RipaBio mentre, a partire dalle 14.30, andrà in scena la Caccia al Vino, una caccia al tesoro tra le cantine di Riparbella.
La domenica 20, ultima giornata, dalle 10 gruppo storico Sbandieratori e Balestrieri di Volterra.
Entrambe le domeniche la Misericordia di Riparbella e la Farmacia comunale offriranno il check up gratuito di pressione e glicemia.
Il programma completo degli incontri è on line sul sito prolocoriparbella.it (insieme al menù della sagra).
“La sagra del Cinghiale di Riparbella rappresenta la storia di questa comunità e in occasione dei suoi 50 anni siamo felici di poter provare a raccogliere le testimonianze di chi c’era e di cogliere l’occasione per tracciare la strada per il futuro di questo territorio, un futuro che deve saper unire tradizione e sostenibilità” ha commentato il sindaco Salvatore Neri.
FONTE NOTIZIA: BADALI NEWS