Il calo globale della domanda e l’alta temperatura determina l’abbassamento dei prezzi del gas
Quella che sembra una buona notizia cela delle preoccupazioni, da una parte il calo dei consumi è legato alla riduzione fisiologica. Le scorte strategiche ormai completate e l’ondata anomala di bel tempo hanno decisamente ridotto i consumi di gas.
Le preoccupazioni invece riguardano due aspetti: il primo è legato al bel tempo, che prima o poi ci abbandonerà, con la conseguente ripresa dei consumi, aumento della domanda e impennata dei costi del gas.
Il secondo aspetto più insidioso riguarda la crisi economica: a causa della guerra stanno tirando i venti di recessione a cui è legato il calo globale dei consumi con aumento del costo della vita.
Le previsioni degli analisti non sono incoraggianti e questo fa abbassare la domanda complessiva di beni e servizi, condizionando al ribasso il prezzo del gas ma non quello del costo della vita.
Quindi questa congiuntura alimenterà una dinamica già sotto gli occhi di tutti: un incremento di ricchezza per pochi e l’impoverimento della classe media e operaia, che vedrà l’inflazione divorare il loro potere di acquisto. Un fattore per il benessere è la redistribuzione sociale della ricchezza che, con questa congiuntura, sembra destinato a sparire.
Resta da capire cosa succederà nelle bollette degli italiani, per il momento sembra che niente sia cambiato.