L’incontro questa mattina in via Galilei insieme alla Filcams CGIL
“Sollecitare l’uscita del terzo bando, un provvedimento utile per la scuola e per i diretti interessati, per la loro professionalità e il lavoro dimostrato negli anni”.
Sono queste le indicazioni che escono dall’incontro di questa mattina in via Galilei tra il Provveditore agli Studi di Livorno Andrea Simonetti e una rappresentanza degli undici lavoratori ex Dussmann del settore pulizie accompagnati dalla Filcams CGIL.
La richiesta è l’internalizzazione come personale di supporto nelle scuole, ovvero bidelli o custodi, dopo anni di onorevole servizio negli istituti scolastici livornesi e dopo lo stop di due anni a causa della pandemia e di altre dinamiche che hanno provocato quello che i lavoratori definiscono come “licenziamento di Stato”.
La questione già rovente dei diritti dei lavoratori del settore pulizie si aggiunge così di quest’altro capitolo, tra le note problematiche, la retribuzione congrua, il monte orario adeguato, le dinamiche di incertezze contrattuali, il ping pong tra le cooperative e i sindacati e i part time addirittura a 10 ore.
Come gli undici lavoratori livornesi sono molti in tutta Italia a fremere per l’adeguamento e l’internalizzazione negli istituti scolastici, si parla di oltre mille unità su tutta la penisola per 590 posti disponibili.
L’intervista ad una delle lavoratrici della Dussmann
Le fasi della crisi e il dramma dei lavoratori livornesi
Le ragioni della crisi occupazionale va ricercata nelle tre fasi che hanno portato alla fattispecie odierna. Analizzando il caso dei lavoratori livornesi si parte dalla prima fase nel 2019 con il primo bando di selezione dal quale i livornesi restano fuori per non aver maturato i 10 anni di anzianità lavorativa necessaria, ed inizia la situazione paradossale, perché la maggior parte di loro ha più di 9 anni e mezzo di onorevole servizio, una di loro mancherà addirittura la selezione per pochi giorni.
Si passa alla seconda fase, e siamo nel 2021, stavolta il bando salta perché nella nostra provincia alla quale era limitato il bando, non ci sono posti vacanti disponibili provenienti da pensionamenti o altre dinamiche, quindi anche questa volta niente.
Ed eccoci alla terza fase, il terzo bando di selezione, che era atteso per settembre ma che ancora non è uscito, un’opportunità che avrebbe potuto portare i lavoratori anche fuori provincia e in regione, fuori sede insomma, ma questo non avrebbe scoraggiato gli undici che si sono detti sempre disposti alla trasferta senza problemi.
Purtroppo il terzo bando non uscirà nonostante le attese e resteranno così fuori mille lavoratori in tutta Italia tra i quali andiamo ad aggiungere in questa maniera anche gli undici livornesi, ormai da due anni senza uno stipendio pieno, alle prese con la fatica per arrivare in fondo al mese, chi divorziata con figli a carico, chi occupato con lavori part time anche con mini contratti da dieci ore.
Una situazione drammatica, come ci viene raccontato in prima persona dagli interessati, i quali in questo tempo trascorso, disoccupati e messi a zero ore da Dussmann, troveranno un’occupazione momentanea presso una ditta concorrente, la Cooplat, che provvederà a licenziarli in seguito, sfruttando un cavillo burocratico che almeno permetterà loro di percepire il sussidio di disoccupazione Naspi, che non era stato possibile ottenere dopo l’azzeramento ore da parte della Dussmann.
Tornando all’incontro di questa mattina tra i lavoratori, il provveditore e i rappresentanti sindacali, invece, il clima si dimostra più disteso e si è convenuto sull’opportunità di dover sbloccare il prossimo bando per rendere merito al lavoro svolto e alla professionalità acquisita dai lavoratori interessati.
Temporalità dei bandi precedenti e incompletezza delle norme sono le ragioni che vengono menzionate ufficialmente dal provveditore come cause della parziale internalizzazione del totale dei lavoratori impegnati negli istituti scolastici, e mentre il sindaco Luca Salvetti interpellato dai lavoratori livornesi declina ogni responsabilità e competenza in materia, i referenti diventano il Ministero e il Governo, che come promesso dal Provveditore questa mattina ai presenti, saranno interpellati e sensibilizzati sulla questione il prima possibile.
La soluzione annunciata se ci sarà quindi, assume sempre di più un carattere politico e non amministrativo.