L’ultimo abbraccio a Denny, accompagnato in corteo fino ai Lupi
È il momento del saluto per Denny Magina. Ad aspettarlo fuori della chiesa di Sorgenti, il quartiere dove è vissuto, ci sono circa cinquecento persone, quasi tutti hanno la stessa età di Denny, trent’anni. Ci sono giovani coppie, gruppi di ragazzi, e tutti sono avvolti in un silenzio pieno di rabbia che riempie le orecchie prima che esploda l’applauso di commozione.
Una morte ingiusta che nessuno voleva. Prima doveva essere un incidente, poi un suicidio, adesso le indagini che vertono quasi esclusivamente per il delitto con alla base il traffico di stupefacenti, e la vicenda che acquista una tragicità maggiore che va a raccogliere altre storie, altri dolori, altre tragedie, altre ingiustizie.
La bara esce dalla chiesa preceduta dai parenti e dagli amici più stretti, sono in tanti gli amici di Denny, una processione che sembra non finire più, i volti tirati e rigati di lacrime, tra i presenti ci sono il consigliere regionale Francesco Gazzetti e il Garante dei detenuti Marco Solimano.
Quando esce la bara il grido “Denny nei nostri cuori” si leva al cielo da parte di tutti i presenti mente i parenti della vittima straziati dal dolore chiedono giustizia. Alle 17 e 15 la bara esce dalla chiesa, la funzione è finita ma Denny viene accompagnato da tutti i presenti e si leva ancora al cielo il grido “Denny nei nostri cuori” e “Giustizia!”.
Fuori dalla chiesa vengono accesi fumogeni e si levano altri cori di saluto a Denny Magina che viene accompagnato in corteo, per un lungo saluto, un ultimo abbraccio, fino al cimitero dei Lupi dove viene seppellito.