Ecco tutto quello che c’è da sapere per evitare allarmismi
Vaiolo delle scimmie (monkeypox), tutto quello che dobbiamo sapere. Conferma dei primi casi in Italia, senza allarmarci, vediamo insieme di cosa si tratta.
Di che cosa si tratta
È una malattia infettiva causata da un virus principalmente diffuso in Africa nelle scimmie e in alcuni roditori, soprattutto in Ghana e Nigeria. Anche questo virus ha alla base la promiscuità tra uomo e animale. L’infezione appartiene alla stessa “famiglia” del vaiolo umano, che però era molto più grave ed è stato eradicato nel mondo nel 1980.
I sintomi
I sintomi sono febbre, brividi, mal di testa, dolori muscolari, ingrossamento dei linfonodi che si presentano circa dodici giorni dopo l’esposizione al virus. Dopo ulteriori tre giorni può svilupparsi uno sfogo cutaneo che si evolve da macchie a vescicole, fino a croste. Non esiste una cura specifica, ma solo un trattamento di supporto con farmaci antivirali. In genere non lascia strascichi, ma in Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi.
Trasmissione umana
La trasmissione da umano a umano avviene nei casi di stretto contatto, tramite via aerea o attraverso il contatto o lo scambio di fluidi corporei.
La prima osservazione
Da quando nel 1958 è stata osservata per la prima volta nelle scimmie di laboratorio, si sono registrate sporadiche epidemie, per lo più in Africa, ma anche nel 2003 negli Stati Uniti a causa dell’importazione di roditori infetti. Ultimamente se ne parla perché sono stati registrati alcuni casi in Europa. Gli scienziati sono attivi per monitorare la situazione, che attualmente non desta preoccupazione.