La benzina ha superato i 2 euro al litro e il diesel li sfiora. Ecco i prezzi in alcuni distributori a Livorno
Rabbia e sconforto per l’aumento del prezzo dei carburanti, in città è ormai allarme a causa dei rincari provocati della guerra in Ucraina.
Il conflitto ha provocato insicurezza nei mercati e conseguentemente la quotazione del petrolio è schizzata all’insù.
La benzina ha superato i 2 euro al litro e il diesel li sfiora.
La tendenza degli aumenti è giornaliera e “le previsioni sono purtroppo ancora al rialzo fino a che non si giungerà a una stabilizzazione del conflitto” questo ci fanno sapere i gestori dei benzinai.
Siamo lungo la “via del petrolio” livornese, via Firenze, al benzinaio Tamoil.
Qui i prezzi sono aumentati per quindici giorni consecutivi per circa un decimo e mezzo rispetto ai prezzi prima dello scoppio della guerra.
Confrontando i prezzi di adesso con quelli al ribasso del periodo del lockdown la forbice si allarga a mezzo euro e anche di più, per Tamoil il self service parla di 1.989 euro al litro per la benzina e 1.889 al per il gasolio.
Continuando a percorrere via Firenze verso sud giungiamo alla stazione di servizio Agip, qui la benzina viene erogata a 2.019 euro al litro e il diesel è a 1.964, sempre prezzi per il self service.
Gli aumenti dall’inizio della guerra sono ormai a 2 decimi di euro e anche di più, ci fanno sapere i gestori Agip:
“tutto è dovuto all’aumento globale del prezzo del petrolio e purtroppo siamo solo all’inizio, ci comunicano i prezzi alle 22 e ogni giorno siamo costretti agli aumenti, considerando che in pieno lockdown facevamo il gasolio a 1.200 euro al litro circa e la benzina a 1.300 circa, è un disastro”.
Continuiamo il tour nella periferia nord di Livorno, stavolta siamo alla stazione Scat Agip di via delle Cateratte, i gestori si lamentano nella stessa maniera: “il prezzo va in base a ogni cisterna di carburante che ci arriva, purtroppo siamo vincolati a questi aumenti”.
Alla Scat la benzina si paga 2.179 euro al litro e il gasolio 2.079 per quanto riguarda il “servito” mentre il self service è di 1.999 euro al litro per la benzina e 1.899 per il gasolio.
Passiamo ad un’altra zona e a un altro gestore, stavolta è l’Aci di viale Ippolito Nievo:
“siamo di fronte a un delirio, è tutto un cambiamento e un aumento ogni giorno, stiamo raggiungendo livelli mai visti neanche con la crisi del 2008, la benzina non era mai arrivata sopra i 2 euro al litro”.
Qui all’Aci i prezzi sono 2.189 euro al litro per la benzina e 2.149 per il gasolio per il servito, il prezzo per il self service invece è 1.989 euro al litro per la benzina e 1.949 per il diesel.
“Se ci sarà una stabilizzazione o la fine della guerra” spiega il gestore Aci “e il prezzo del petrolio scenderà, bisognerà che anche il rientro ai prezzi normali avvenga alla svelta e con un congruo numero di decimi di euro, non devono esserci speculazioni su questi aumenti selvaggi, secondo me infatti sono solo le speculazioni delle compagnie petrolifere e non la guerra la causa di questi aumenti perché le compagnie con le loro riserve di petrolio potrebbero largamente contenere questa crisi, così invece ci rimettiamo solo noi benzinai che vendiamo il carburante al litro e quindi non possiamo fare altro che rimetterci come ovviamente ci rimettono gli automobilisti. Chi ci guadagna sono le compagnie e lo stato con le tasse”.
Scendiamo a sud lungo l’Aurelia e arriviamo in viale Petrarca, alla stazione di servizio Eni:
“ci comunicano i prezzi la sera con un messaggio, ormai ogni giorno c’è un aumento, è un disastro e per me arriveremo a 2 euro e mezzo al litro per la benzina e chi sarà rovinato sono le persone che si spostano in macchina per lavorare fuori città e non hanno i rimborsi”.
Qui la benzina si compra a 2.221 euro al litro per il servito, 2.074 per il self service, il gasolio costa 1.999 euro al litro servito e 1.859 con il self service.
Sempre in viale Petrarca arriviamo al Q8 di Michele Mancini, 35 anni di carriera come benzinaio:
“il prezzo è aumentato tantissimo, non ho mai visto una crisi simile. Tutto dipende dalla speculazione che fanno lo stato e le compagnie petrolifere, per la benzina si arriverà anche a 2,5 euro al litro”.
I gestori degli impianti sono in ginocchio, ci spiega Michele:
“ci sono da pagare l’approvvigionamento energetico per l’illuminazione, il ragioniere, le altre spese, i clienti spesso prediligono le cosiddette “pompe bianche” senza personale e senza marchio di una casa produttrice, avevamo clienti per un certo tipo di servizio, un rapporto di amicizia e di simpatia adesso questo cliente ci ha abbandonato ed è difficile restare aperti. Tengo duro ma a tenermi in vita sono solo le attività collaterali al servizio di rifornimento”.
Simone Consigli
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