“Diamoci alla Macchia. Una pittura rivoluzionaria” inaugura il programma Art Night condotto da Neri Marcorè
La signora “Martelli”, le “Mandrie maremmane” e tante altre importantissime opere di “Macchia” del Museo civico “G.Fattori” di Livorno sono al centro del documentario “Diamoci alla macchia. Una pittura rivoluzionaria” che venerdì 29 ottobre alle 21.15 su Rai5 inaugurerà la nuova stagione di Art Night condotta da Neri Marcorè.
Il documentario, autrice Valeria Schiavoni, regia di Monica Onore, prodotto da Rai Cultura, è un viaggio indietro nel tempo, in Toscana, negli anni che precedono l’Unità d’Italia quando nasce un movimento artistico sotto l’etichetta dispregiativa della “Macchia”.
Come è scritto nel comunicato di Rai5, quello della “Macchia” è un movimento che ha cambiato il modo di vedere e rappresentare la realtà, con la volontà di rivoluzionare le regole della pittura che fino ad allora avevano dominato il mondo dell’arte e delle Accademie. “In un’epoca in cui le notti erano illuminate dalla luce delle candele, i Macchiaioli hanno avuto nella luce l’essenza della loro pittura” dichiara Fernando Mazzocca, storico dell’arte. Un’ispirazione che scopriranno gli Impressionisti qualche decennio dopo.
È qui che inizia il documentario “Diamoci alla macchia. Una pittura rivoluzionaria”
Punteggiato dalle parole che gli artisti affidavano alle loro lettere, il racconto mette in evidenza il ruolo dei loro primi collezionisti, amici che ebbero l’intuizione di incoraggiarli e sostenerli, economicamente ma anche con un dialogo culturale che cercò di consacrare artisti spesso non compresi.
Grazie all’intervento dei maggiori studiosi dei Macchiaioli e di grandi critici d’arte italiani, vengono definiti i profili delle figure protagoniste di questo movimento e di coloro, che con mente aperta e libera da pregiudizi li hanno amati e sostenuti: Elisabetta Matteucci, direttrice Istituto Matteucci, Federico Bano della Fondazione Bano – Palazzo Zabarella di Padova, Vanessa Gavioli, curatrice Galleria d’arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, Giuliano Matteucci, Fondatore Istituto Matteucci di Viareggio, Eike Schmidt, Direttore Gallerie degli Uffizi di Firenze. E poi, soprattutto, gli storici dell’arte storici dell’arte Silvio Balloni, Lorella Giudici, Fernando Mazzocca.
Protagoniste le opere di Giovanni Fattori e Silvestro Lega, insieme classici e reazionari, di Telemaco Signorini intenso e quotidiano, a cui si affiancano quelle di artisti meno noti: Adriano Cecioni, Odoardo Borrani, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca.
Un documentario che trasmette il gusto di un’epoca pervasa da un fermento rivoluzionario, nella cultura e nella politica, quella del Risorgimento Italiano, ricostruito dalla storica Angelica Zazzeri, quando il mondo dell’arte stava per essere messo in crisi da un’arte nuova a cui invece i Macchiaioli si avvicinano con curiosità: la fotografia, raccontata da Emanuela Sesti, storica della fotografia della Fondazione Alinari per la Fotografia di Firenze”.
FONTE: COMUNE DI LIVORNO
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