Con la cancellazione delle concessioni demaniali ai circoli si vuole cancellare la storia di LIvorno
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Circolo Nautico Livorno e associazione dei circoli :
Si tratta del mancato rinnovo (cancellazione) delle “Concessioni Demaniali” a tutti quei Circoli Nautici che gravitano all’interno del Porto Mediceo. Si tratta di Circoli Storici che gestiscono note manifestazioni che fanno parte di antiche tradizioni che legano, in maniera unica, i livornesi al loro mare. Dette concessioni sono state già assegnate alla P.A.M. (Porta a mare S.P.A.) del gruppo Azimut, di cui i suddetti Circoli diverranno inevitabilmente “clienti”, secondo un tariffario connotato da inique regole e logiche di profitto, che, nella maggior parte dei casi, li porterà a scomparire. Anche qui tralasciamo i dettagli tecnici, ancorché di assoluta gravità. Il CNL (Circolo Nautico Livorno) dopo 72 anni di storia gloriosa, in cui ha ottenuto, fra l’altro, dal CONI la Stella d’Argento e la Stella d’Oro al merito sportivo. “per il contributo offerto alla crescita e all’affermazione dello sport italiano”, sarà uno di questi circoli che saranno totalmente sottomessi al gruppo dell’imprenditore Azimut-Benetti.
Per dovere di precisazione, ad oggi la concessione (unica) non è ancora stata ancora ritirata da parte della società P.A.M., e perciò l’A.d.S.P., con una strategia idonea a giovarle ha già notificato la comunicazione di sfratto a tutti gli attuali concessionari dallo specchio acque del Porto Mediceo, a meno che gli stessi non sottoscrivano “incondizionatamente” (così è scritto testualmente) un contratto che assicurerà a tale società, da subito e per venti anni, l’ importo annuale di 450.000,00 euro, aumentabile progressivamente. P.A.M., guarda caso, presenta peraltro da anni bilanci in rosso. E sempre, guarda caso, la somma richiesta rappresenta il canone che la società dovrebbe versare all’Autorità quale corrispettivo della concessione, assicurandole così una rendita sicura. Il CNL, unitamente all’Associazione dei Circoli ha proposto ricorso straordinario al Capo dello Stato per impedire questo ingiusto sfratto, chiedendone la sospensione. La situazione descritta dovrebbe tuttavia cessare allorché sarà realizzato il porto turistico della Bellana.
Dopo questa introduzione, riteniamo opportuno fare un minimo di storia, che dimostri la “sensibilità sociale” della BUROCRAZIA CITTADINA, altrimenti i lettori avrebbero difficoltà a comprendere come sia stato possibile arrivare a questo punto.
Il Porto della Bellana. Tutto parte da questo totem di cui si parlava già da prima degli anni ’90. Finalmente, senza entrare in noiosi dettagli, in un documento si legge che: “…Nel contempo, viene dato luogo, da parte dell’Amministrazione Comunale in rapporto con l’Autorità Portuale stessa, allo studio della delocalizzazione dei natanti presenti negli specchi d’acqua interessati (Porto Mediceo) assegnando loro, da parte dell’Autorità Portuale, in via temporanea, la banchina 75 per il provvisorio accoglimento degli attuali utenti nonché degli attuali concessionari.”
Quanto sopra doveva essere attuato in attesa della “Bellana” per permettere la ristrutturazione degli specchi acquei del Mediceo.
Le Amministrazioni Comunali, che si sono succedute in anni recenti, avevano realizzato un progetto per l’utilizzo del 75, e l’allora Autorità Portuale di Livorno aveva deliberato una spesa massima di 35 milioni di euro (costo a carico della collettività in quanto finanziamenti da parte del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) per la riconversione e riqualificazione del Porto Mediceo. Per questa operazione furono acquistati dei cassoni adatti a ridurre il moto ondoso e mettere in sicurezza la banchina 75, cassoni ancora ben visibili anche se inutilizzati. Tutto ciò per permettere la riqualificazione di tutta l’area del Mediceo e dare un’alternativa agli occupanti storici. Di questi progetti esistono le copie.
Visto che Livorno non è una città soggetta alla nebbia, ecco che sulla Bellana, Molo 75 e relativa delocalizzazione, cala la nebbia.
Il CNL, unitamente agli altri Circoli, in questi ultimi mesi ha cercato di far alzare questa nebbia, riproponendo, come richiesto in vari, inutili incontri, all’A.d.S.P., il MOLO o BANCHINA 75, come alternativa ad un percorso che, quasi sicuramente, li porterebbe ad uscire dal panorama livornese di cui hanno sempre fatto parte integrante.
Per completezza di cronaca e per permettere al lettore di comprendere ancora meglio come il tutto ruoti sulla “Bellana” è opportuno aggiungere che nel 2014 l’Autorità Portuale di Livorno, fa uno studio sulla “Sostenibilità dell’approdo della Bellana”. Ora dal titolo dello studio si potrebbe evincere che la Bellana sta prendendo forma, ma purtroppo non è così. Nello studio si parla di parcheggi, con le varie ripartizioni per un numero previsto di 600 posti barca. Pur non volendo tediare il lettore, una domanda non può non essere posta. “Sicuramente è giusto fare una pianificazione su un possibile sviluppo futuro, ma se ancora non c’è un progetto esecutivo della Bellana, quei parcheggi a cosa potranno servire, e soprattutto a chi potranno servire?”
Ritornando al Molo 75, l’A.d.S.P ha subito rigettato tale proposta adducendo motivazioni che il CNL, mettendo a conoscenza l’Associazione dei Circoli, ha respinto al mittente, e di cui, tramite PEC (Posta Certificata), ha chiesto di avere la conoscenza di queste “motivazioni”. Intanto consultando il P.R.P. (Piano Regolatore Portuale) del 2012, validato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici del 2014, non si evince nessuna limitazione all’utilizzo del Molo 75 per l’attività diportistica, in quanto, nelle tavole allegate, le Navi da Crociera sono allocate presso altri moli, contrariamente a quanto sostenuto da A.d.S.P. nella PEC inviata al CNL l’11/08/2021. Un altro inciso, nel 2013, il Molo 75 fu messo a disposizione e attrezzato per l’ormeggio delle imbarcazioni partecipanti al Trofeo Accademia.
Sempre per completezza di informazione, va ricordato, che Il Comune di Livorno che detiene circa lo 0,90% delle azioni di PAM, non è uno spettatore, ma un attore di prima grandezza in quanto rappresentante della Città e pertanto degli interessi dei suoi abitanti o di quella parte impegnata a tenere in vita sia gli aspetti Sociali che di Aggregazioni sia quelle tradizioni storiche e culturali (sport della Vela, manifestazioni della Pesca, Coppa Risi’atori, la Coppa Barontini, la Processione a Mare, il Trofeo della Liberazione, il Palio dei ragazzi diversamente abili ….) sancite anche nel P.R.P.
Il CNL e l’Associazione dei Circoli, non hanno nessuna intenzione di impedire lo sviluppo della Nautica di alto livello, né di impedirlo ad Azimut-Benetti per mancanza di spazi. Noi riteniamo che questo settore debba prosperare perché ci siano ricadute positive sia sull’economia cittadina che sul territorio limitrofo. Azimut- Benetti è un marchio di indubbia rilevanza internazionale ma, desideriamo che l’A.d.S.P., e soprattutto l’Amministrazione Comunale, trovino la soluzione giusta che è portata di mano, per soddisfare due esigenze apparentemente diverse ma uguali nella sostanza.
Due esigenze, come il possibile Sviluppo Economico, che deriverebbe dalla riorganizzazione del Molo Mediceo e quelle peculiarità di cui i livornesi vanno orgogliosi. Socialità, tradizioni e aggregazione. Non ci vorrebbe molto, basterebbe essere meno miopi e guardare lontano, tenendo sempre in mente che tutto è partito dalla Bellana e, forse, lì dovrebbe concludersi.