Gli investimenti di questa amministrazione stanno andando nella direzione del recupero della struttura dell’ippodromo
Gli investimenti di questa amministrazione stanno andando nella direzione del recupero della struttura dell’ippodromo.
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato
Dopo cinque anni di disastri amministrativi e un lungo silenzio, l’ex Sindaco Nogarin si è manifestato con una lettera rivolta a chi tecnicamente ha spiegato la fine della gestione dell’ippodromo Caprilli decretata proprio dalle sue scelte.
Conviene ricordare che, in mezzo a mille difficoltà della crisi dell’ippica tra il 2008 e il 2014, la struttura aveva continuato a ospitare attività di galoppo e ad essere un punto di riferimento delle serate estive e dei pomeriggi invernali di migliaia di livornesi. Ma nella giornata di Santo Stefano del 2015 le corse ebbero fine e, ancora più grave, ebbe inizio l’abbandono della struttura.
Un semplice lucchetto apposto al cancello della storica struttura dette il via a incuria e abbandono durati cinque anni, un tempo durante il quale il Caprilli è stato saccheggiato e depredato senza che si pensasse ad un minimo controllo e alla salvaguardia di un bene di enorme valore.
Cosa che, a nostro avviso, ha determinato un danno economico all’amministrazione che per recuperare la struttura deve e dovrà investire più soldi di quelli che sarebbero stati necessari per il controllo e la cura ordinari del bene.
Non vogliamo soffermarci ancora sulla ricostruzione della crisi che vede, da un lato un professionista come Fabrizio Giusti che da liquidatore e in maniera assolutamente tecnica spiega l’accaduto, e dall’altra un politico che cerca inutilmente di difendere il proprio operato.
Continua
Quello che per noi resta l’aspetto più grave è una chiusura “senza se e senza ma” che ha tolto d’un tratto un luogo del cuore ai livornesi e lo ha precipitato nel degrado.
Gli investimenti di questa amministrazione stanno andando nella direzione del recupero di questa grave perdita, guardando alle prospettive di utilizzo polivalente della struttura e restituendole il valore di luogo di socializzazione.
Non è un caso che i livornesi abbiano risposto con grandi numeri agli spettacoli teatrali, alle presentazioni di libri, agli incontri culturali e ai concerti che si sono tenuti e che ancora si stanno tenendo in questo spazio meraviglioso.
E anche senza considerare le importanti ricadute in termini di impiego di maestranze artistiche e tecniche, la grande presenza di pubblico è la migliore sconfessione del pensiero che sta dietro le scelte di chiusura dei 5 Stelle.
Da un punto di vista politico, dunque, è comprensibile che la riapertura del Caprilli, avvenuta in pochissimi mesi per l’impegno della giunta Salvetti, sia come la lingua che batte dove il dente duole.
Gli allora e gli attuali vertici cittadini dei 5 Stelle hanno sperato in tutti i modi che la restituzione alla cittadinanza non avvenisse e sperano tutt’ora che le attività ippiche non tornino ad essere una parte significativa della vita in quel luogo.
Conclude
Noi, abbiamo deciso di guardare oltre, con tante cose fatte e ancora tante da fare, ma con lo spirito giusto: che non è quello di chiudere i luoghi più belli della città ma di aprirli, farli tornare a vivere e farli diventare strumento di crescita e sviluppo sociale, culturale, economico e lavorativo.
È a questo che guardiamo anche per il Caprilli, uno spazio capace di ospitare le più differenti iniziative culturali, turistiche, sportive, espositive in grado di dare sostenibilità futura alla struttura.
Ed è su questo che siamo aperti al confronto per il bene della città ora che l’ippodromo le è stato restituito.
FONTE: Articolo Uno / Casa Livorno / Futuro! / Partito Democratico
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