Non tarda ad arrivare il comunicato del gruppo consiliare pentastellato sul Caprilli. Di seguito la nota
“E fu così che Salvetti inaugurò l’ippodromo senza né cavalli, né fantini, con pochi presenti e in una atmosfera dimessa.
Questa vicenda dovrebbe insegnare ad un Sindaco ossessionato dalla necessità di tagliare nastri, che insegue compulsivamente un risultato facendolo apparire quasi “miracolistico”, con costanti riferimenti ad un “triste” passato, che questo raggiante presente (secondo lui) è invece un inesorabile e veloce declino per la nostra città. A conferma di ciò c’è l’evidente calo di consensi che il Sindaco sta avendo perché i livornesi si sono resi conto che questa amministrazione vive solo di eventi e apparenza.
– Dopo le pepate premesse arriva l’affondo –
Decidere in un momento di post pandemia di investire a fondo perduto 2,3 milioni su un ippodromo, anziché usare l’avanzo di amministrazione per investimenti sulle scuole, in vista della ripresa di un anno scolastico che si preannuncia tutt’altro che semplice, è semplicemente irresponsabile.
Purtroppo per il Sindaco, l’amministrazione di una città è una cosa più complessa e parecchio più seria di ciò a cui abbiamo assistito in questi 2 anni e la vicenda “Caprilli” ne è solo una ennesima conferma.
– Non manca la stoccata polemica –
Le difficoltà del sindaco stavolta sono state così palesi che è andato addirittura oltre le solite noiose accuse alla precedente amministrazione (dopo oltre due anni che governa), ma sono sfociate in ulteriori comunicazioni divisive: i fantini, gli allevatori, ma anche gli animalisti sono apparsi come soggetti “contro la città” per il semplice fatto di avere manifestato dubbi sulla sicurezza della pista.
Ha usato poi un velato complottismo per sviare dalle proprie responsabilità: qualcuno o qualcosa, forse una entità esoterica, avrebbe impedito la realizzazione della Coppa del mare per motivi occulti… Ma via!
Ha provato ad usare poi come foglia di fico i concerti organizzati dal Lem al modico costo di 140 mila euro (sempre soldi pubblici, ma con biglietto a pagamento per i cittadini).
Continua ovviamente a fare riferimenti al passato: lo fa sempre e ci siamo francamente stancati di tali modalità, soprattutto dopo 2 anni che Salvetti governa la città senza rendersene conto.
– Poi arriva un cenno storico si fatti relativi all’ippodromo –
Ricordiamo, per onestà intellettuale che durante la nostra gestione l’ippodromo era già al capolinea, all’inizio del luglio 2014 il Caprilli non era presente nel calendario nazionale delle corse, ma ci fu inserito poi con la richiesta del Sindaco Nogarin e con una nuova assegnazione. Il debito della Labronica Corse ammontava a 2,5 milioni di euro già nel 2010 e Cosimi decise di comprare tutte le quote di questa partecipata alla cifra simbolica di un euro. In pratica chiese al Consiglio comunale di acquistare con un euro 2,5 milioni di debiti. Il Consiglio comunale a maggioranza PD votò sì a questa proposta. Tuttavia la crisi della Labronica non si fermò, tanto che il Comune incredibilmente pensò addirittura al concordato per poi procedere alla liquidazione della società, con tanto di azioni di responsabilità verso gli amministratori precedenti. Nel 2012 venne stipulata una convenzione capestro con la pisana Alfea e iniziarono i ricorsi che l’amministrazione 5 stelle si è trovata a gestire, assieme al problema dei lavoratori della Labronica.
Alfea fece poi un ulteriore ricorso, chiedendo un risarcimento al comune da 3 milioni di euro e purtroppo si preferì tenere momentaneamente fermo l’ippodromo per evitare ulteriori richieste di risarcimento da parte sua. Grazie alla strategia legale impostata e proseguita dall’avvocatura civica del comune, è arrivata il 27 aprile scorso la sentenza del TAR che ha determinato invece un pagamento di poco più di 100 mila euro. L’amministrazione sapeva benissimo che prima di questa sentenza era molto più difficile muoversi e sa che comunque Alfea potrebbe decidere di ricorrere al Consiglio di Stato.
Quanto alle manutenzioni dell’ippodromo, siamo costretti ancora una volta a ricordare che Salvetti governa ormai dal giugno 2019 e che avrebbe potuto iniziare a sistemare l’ippodromo almeno 24 mesi fa. Suggeriamo inoltre di leggere le considerazioni fatte da Attilio d’Alesio (non proprio un 5 stelle) alcuni mesi fa sul Tirreno: pure lui riconosce che non si possono imputare tutte le “colpe” a Nogarin sulla vicenda ippodromo.
– Poi le conclusioni-
Tralasciando le polemiche, il Caprilli dovrebbe essere incluso in un progetto più esteso in un’ottica di vera economia cittadina. Noi avevamo predisposto un percorso che avrebbe incluso un dialogo competitivo e un partenariato pubblico-privato, in chiave di sviluppo turistico e sportivo. Insomma, avremmo fatto altro: non investimenti a fondo perduto per servizi certamente non essenziali come l’ippica, perché sono risorse che non rientreranno mai nelle casse comunali, ma un’azione di lungo termine, con sport di richiamo come il surf. Parallelamente abbiamo progettato e finanziato la riqualificazione della Ceschina come “parco del mare”: la gara era stata assegnata, ma di questo progetto non sappiamo più niente. Avevamo richiesto alla Regione Toscana di poter avviare un dibattito pubblico con la città su tutta l’area, come previsto dalla Legge regionale sulla partecipazione.
Salvetti, a nostro avviso, avrebbe potuto coinvolgere tutta la città in un dibattito pubblico su un’area così importante e strategica. Invece ha preferito correre da solo e senza cavalli, cavalcando però la volontà di una parte di cittadini amanti delle scommesse e dell’ippica.
Avrebbe potuto guardare agli errori del passato per non ripeterli e unire, anziché di dividere con assurde ipotesi di complotti. Avrebbe potuto guardare oltre, come recitava il suo programma elettorale, anziché guardarsi sempre indietro.
Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle
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