Coesistenza difficile tra le esigenze dei residenti, commercianti e giovani

Dopo mesi di chiusura forzata, la riapertura dei locali ha riportato la movida livornese con i suoi pregi ed i difetti. Il problema non risiede nella movida in se per stessa ma nella confusione ad orari molto protratti nella notte e alla spazzatura sparsa ovunque il giorno dopo.
Non mancano purtroppo gli eccessi
Spesso si verifica una sorta di scontro tra il “diritto al riposo” ed il “diritto di divertirsi” dei giovani, probabilmente si dovrebbe lavorare di più sul piano della coesistenza regolando, da parte di amministrazione e istituzioni, i rapporti tra residenti, commercianti e i protagonisti della movida. A tutto questo si aggiungono inevitabilmente dei fenomeni di degrado.
Così i residenti dopo le notti insonni la mattina si trovano davanti a scenari desolanti: bottiglie sparse ovunque, marciapiedi come discariche, le auto parcheggiate “apparecchiate” come fossero tavolini. Sarebbe tutto più semplice se la mattina non ci fossero queste scorie della notte passata per la strada.
La rabbia spesso viaggia sui social, “il quartiere è diventato invivibile” – scrivono alcuni dei residenti adirati per la malamovida e per la mala educazione di alcuni.
“Venezia un quartiere devastato da una vita notturna violenta e alcolica – lo dice un residente, V.P. e aggiunge: – rimettessero in funzione le <<Isole Mobili>> “. Quest’ultime, ricordiamo, avrebbero dovuto alleviare le pene dei cittadini dove il porta a porta non può essere applicato per mancanza di spazi.
La visuale dei commercianti, Bar e Ristoranti, è diversa, senza la movida e contestualmente senza i locali, il quartiere Venezia piomberebbe nell’oscurità e frequentata da balordi. I ristoratori da una parte difendono i giovani, “Non hanno dove andare e si riversano in strada!”, dall’altra, condannano genitori permissivi di quei ragazzi sotto i 15 anni, che rimangono fino al mattino fuori casa.
Alcuni ristoratori che hanno investito finanziariamente nell’area, affermano che la malamovida va anche contro il loro stesso interesse. Sottolineano oltremodo che gli episodi esplodono molto dopo la chiusura dei locali.
“Servono più controlli”, è il parere unanime.
E così è stato, infatti abbiamo visto la Questura far sorvolare la zona da un l’elicottero per intensificare i controlli.
“Dall”alto si può capire meglio quante persone risultano coinvolte e indirizzare così le volanti sul posto, spiegando in anteprima agli operatori che stanno accorrendo via terra, cosa si troveranno davanti e gestendo al meglio così l’intervento”
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