Vaccino, i sindacati sull’obbligo per i docenti: “Il governo faccia mea culpa, confusione nella campagna informativa. Sia l’ultima arma”
Vaccino, i sindacati sull’obbligo per i docenti: “Il governo faccia mea culpa, confusione nella campagna informativa. Sia l’ultima arma”
Le reazioni da fronte sindacale, politico, civile, scientifico non si contano ma la sensazione è che si voglia attendere ancora qualche giorno per comprendere prima di tutto quanto fra docenti e personale ATA mancano all’appello con l’interruzione della campagna Astrazeneca e corsia preferenziale, non possono dare certo il dato del 15% indicato dalla struttura commissariale sia reale.
Sii sta discutendo molto sull’introduzione Obbligatoria del Green Pass per i docenti della scuola pubblica per il prossimo anno scolastico 2021-2022, infatti il Comitato tecnico scientifico ha avanzato al Governo questa proposta visto anche che ad oggi nella scuola non sono ancora vaccinati quasi 250 mila tra docenti e personale scolastico, ma sul fronte sindacale, personale scolastico, la proposta apre il dibattito.
Il Green Pass per i docenti non è obbligatorio, si tratta solo di una proposta avanzata dal Comitato tecnico scientifico, per consentire l’inizio e lo svolgimento del prossimo anno scolastico 2021-2022 in totale sicurezza. Ad oggi circa 220mila tra docenti e personale scolastico non risultano ancora vaccinati, e questo rappresenta un rischio per l’intero mondo della scuola.
I giovani di età compresa tra 14 e 18 anni, sono la categoria che non ancora sono stati sottoposti a vaccinazione e quindi sono in questo momento i più esposti al Covid 19.
Dalla Flc Cgil a Cisl e Uil Scuola, tutti convinti che non ci sia uno zoccolo duro di no vax, ma precisano: “Il rifiuto dovrebbe essere legato a comprovate ragioni di natura sanitaria“. I presidi: “Si potrebbe valutare una forma d’obbligo“. Ma ricordano: “I 220mila non vaccinati? Da un certo momento gli insegnanti hanno avuto la dose non come categoria ma per fascia d’età. Temiamo che negli hub abbiano continuato a fare iniezioni senza registrarli come docenti”
“Se il vaccino per i docenti dovesse diventare obbligatorio- afferma Ornella Berretta– la maggioranza delle 220mila persone che lavorano nel mondo della scuola lo farebbe? Io penso che ognuno deve essere libero di decidere sia per farlo che non farlo. Ma non esiste tra gli insegnanti uno zoccolo duro di no vax”. Dai sindacati confederati- “Nessuna delle organizzazioni sindacali e confederali si auspica che il governo decida di costringere maestri e professori ad immunizzarsi, ma tutti – piuttosto che guardare la pagliuzza negli occhi degli insegnanti – osservano la trave che è nell’occhio della politica”. Flc Cgil, Cisl e Uil Scuola – così come l’Associazione nazionale presidi – difendono la categoria: “Basta puntare il dito contro questi docenti e Ata. Il governo faccia un mea culpa: la campagna informativa è stata confusa e poco chiara”: “Se la politica deciderà di rendere obbligatorio il vaccino per il personale scolastico, nessuno pensi che i dirigenti possano mettersi a scoprire chi ha fatto la dose e chi no. La legge nemmeno lo permette. È il sistema sanitario che dovrà occuparsi di individuare chi non è stato vaccinato.” Da alcune parti suggeriscono che una forma d’obbligo si “potrebbe valutare” e, ad esempio, “per i non vaccinati non si avrebbe l’accesso a un determinato tipo di attività”. Il Sindacato Nazionale Autonomo Lavoratori Scuola SNALS dice che si devono riaprire le scuole di ogni ordine e grado e che il governo deve attuare tutte le politiche necessarie atte a garantire il servizio educativo formativo in presenza.
Ma dal fronte civile: “La scelta dell’obbligo è nelle mani del Comitato tecnico scientifico il personale docente e non docente si deve vaccinare. Per i ragazzi non si può impedire l’accesso a scuola mentre per quelli che hanno superato i 18 anni e vogliono frequentare l’università, si devono vaccinare”. Dello stesso avviso è Patrizia Coppola, personale Ata, d’accordo sulla necessità di vaccinare e di conseguenza accedere al Green pass e un genitore Ilenia Pellegrini che è a favore del vaccino e attende comunque le disposizioni del nuovo anno scolastico.
Di parere diverso Renzo Botrini:”Se dovesse scattare l’obbligatorietà, fino alle superiori sarei contrario perché vorrebbe dire obbligare a vaccinarsi anche i bambini fino ai 14 anni e comunque se non lo fai anche per i bus non concludi nulla”. Difende i lavoratori, Ornella Berretta : “La pretesa dell’obbligo presume garanzie certe per chi farà il vaccino. Molti di questi 220mila sono persone con fragilità e patologie pregresse che hanno necessità che un’istituzione certifichi che non corrono alcun pericolo a immunizzarsi”. Altra questione: il personale precario. “Occorre – spiega Berretta, Consigliere di F.lli D’Italia,– indicare in modo chiaro come la campagna di vaccinazione può essere portata a termine, includendo tra il personale scolastico anche i tanti precari ai quali va data la stessa possibilità di accesso del personale di ruolo. È auspicabile che non diventi necessario fare ricorso a norme vincolanti”. Controbatte un cittadino:” Anche se va detto che il rifiuto di vaccinarsi dovrebbe essere legato a comprovate ragioni di natura sanitaria”.
In queste settimane il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi sta lavorando al piano per il rientro a scuola a settembre in cui rientra anche la proposta del Cts dell’obbligo di Green pass per insegnanti e personale ATA, tra le priorità del governo c’è quella di evitare un nuovo anno con la didattica a distanza e di riprendere quindi tutte le lezioni in presenza.
Gli esperti, ma la decisione spetterà al governo, ritengono sia difficile rientrare a scuola in presenza se non tutti si vaccinano, laddove il ministro Bianchi si è già detto contrario alla Dad.
“Le piazze italiane in queste ore sono attraversate dal grido di quanti sono scesi a manifestare, scandito da decine di migliaia: “Libertà, Libertà. no Green Pass”, ci riporta Lina Montuori, docente: Ho partecipato alla manifestazione e farò lo stesso con l’altra che ci sarà il prossimo mercoledi. Piuttosto ,nonostante la la nobile causa, perchè c’è in ballo la nostra libertà, visto che siamo in una dittatura ormai conclamata, mi chiedo dov’era il resto dei cittadini? Eravamo un discreto numero, ma visto quello che c’è in ballo, tutta la popolazione avrebbe dovuto riversarsi nelle strade”
FONTE: MIUR. SNALS FLC, CGIL CISL,UIL SCUOLA
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