Dopo il fallimento delle piscine livornesi, con le lavoratrici e i lavoratori sull’orlo del licenziamento, si decide di riaprire l’Ippodromo affidandone la gestione per 12 mesi con un bando pubblicato il 19 maggio con scadenza il 3 giugno
RIceviamo e pubblichiamo il comunicato di Buongiorno Livorno:
Dispiace dover infierire, ma dobbiamo constatare l’ennesimo insuccesso dell’amministrazione Salvetti, e proprio in uno dei settori su cui il Sindaco ha delega diretta: lo sport.
Dopo il fallimento delle piscine livornesi, con le lavoratrici e i lavoratori sull’orlo del licenziamento, si decide di riaprire l’Ippodromo affidandone la gestione per 12 mesi con un bando pubblicato il 19 maggio con scadenza il 3 giugno (!)
Un bando che prevede un canone annuale da 80.400 euro+IVA, oltre a requisiti tecnici ed economici ovviamente piuttosto rilevanti.
Ci chiediamo dove sia finita la programmazione? Abbiamo criticato la scelta di Salvetti e della sua Giunta di investire 2,3 milioni di euro pubblici in un progetto che progetto non è: ci sembra si vada dietro a scelte di pancia, non inserite in un contesto progettuale né economico, né urbanistico.
Lo si fa rincorrendo i tempi, passando dall’utilizzare mutui (che nessuna banca concede con queste tempistiche…) a utilizzare l’avanzo di bilancio approvando in Consiglio Comunale frettolose variazioni di bilancio, dando l’immagine di un’amministrazione che non sa dove vuole andare.
Abbiamo un patrimonio enorme da valorizzare (e l’Ippodromo Caprilli ne rappresenta un elemento fondamentale) e che potrebbe far da volano economico per tutta la città: come BL lo diciamo da anni.
Si sente parlare da tempo di un progetto di una Cittadella dello Sport da riqualificare e mettere a valore: potrebbe diventare elemento attrattivo, di crescita e sviluppo.
Le risorse economiche dovrebbero servire sì per riaprire lo spazio pubblico e renderlo accessibile ai cittadini e alle cittadine tutti i giorni (poiché si tratta di un’area verde che si presta ad usi molteplici per attività all’aperto, attività sportiva libera, giri in bici, percorsi ciclabili, camminata, pic-nic ed altro), ma anche per delineare una progettazione con obiettivi economici ben definiti.
Un patrimonio di tale portata richiede che si lavori su un progetto concreto e innovativo, con il coinvolgimento di soggetti competenti nei numerosi ambiti che convergono sul territorio e senza perdere di vista il fatto che l’aspetto ambientale e paesaggistico va salvaguardato e deve essere posto in primo piano e non stravolto con usi inadeguati e incompatibili, come sta avvenendo, a nostro parere, con la Fortezza Nuova.
Invece si va avanti così, senza un’analisi economica, un progetto complessivo, un’idea.
I risultati non possono essere che questo disastro.
Fonte: Buongiorno Livorno