Giovanni Giannone confermato alla guida dello sport livornese, parole esclusive rilasciate all’Osservartore
Confermato per il prossimo quadriennio olimpico Giovanni Giannone alla guida del CONI della provincia di Livorno, un impegno molto delicato in un momento di grande difficoltà per lo sport a seguito del perdurare della pandemia.
La nomina, dell’imprenditore livornese, è arrivata al termine delle elezioni dei vari Consigli Nazionali e dei Comitati Regionali delle federazioni, discipline associate, enti di promozione sportiva e associazioni benemerite e della successiva elezione del nuovo presidente regionale del Coni, Simone Cardullo, Presidente della Federbasket Toscana, che va a prendere il posto di Salvatore Sanzo che ha guidato il Coni Toscano per due mandati.
Per Giannone una conferma grazie alla sua immensa conoscenza e competenza delle varie discipline ed al lavoro svolto a favore dello sport ed alla sua costante azione sul territorio provinciale, sia sul fonte sportivo che istituzionale con le ottime iniziative portate avanti con varie Amministrazioni locali per una sempre maggiore diffusione dello sport come valore aggiunto per una socializzazione, una integrazione, una conoscenza dei valori e soprattutto la volontà di fare conoscere lo sport non solo per i suoi importanti aspetti sportivi ma anche per il ruolo che esso può rivestire in moltissimi ambiti soprattutto in questo momento di pandemia che ha portato tantissimi ragazzi a dovere abbandonare lo sport.
Una ripartenza dove lo sport può dare il suo contributo sociale e di rilancio di un turismo sportivo sui nostri bellissimi territori della nostra fantastica provincia.
(fonte del comunicato: CONI Livorno)
Da noi contatto Giannone ha affermato:
“E’ un incarico che faccio con grande passione, è un momento particolare di grandi difficoltà per tutta una serie di aspetti, cercherò di dare, come ho già fatto in passato, un contributo alle società che sono nella provincia per aiutarle anche perché facendo gioco di squadre riesci ad ottenere dei risultati. L’unione fa la forza.
Se ogni singola società va in Comune a chiedere degli spazi è difficile ottenere risultati soddisfacenti visto il numero considerevole di società che sono presenti. Se invece riesci a fare un gioco di squadra molto facilmente otterrai un risultato”.
“Con questa pandemia sto cercando di far passare il messaggio alle società di pallavolo e pallacanestro che nei prossimi anni i genitori in palestra i figli non ce li porteranno più. Questa pandemia ci costringerà a valutare in maniera diversa gli spazi all’aperto.
A Livorno ci possiamo permettere di avere campi all’aperto per farci sia pallacanestro che pallavolo. Per ripartire bisogna che le società facciano questa scelta.
Ad esempio i campi di pallacanestro che ci sono all’interno di Villa Corridi e di Villa Fabbricotti possono essere un punto di rifermento importante. La mia funzione è quella di cercare di fare capire a tutti che se si lavora tutti insieme forse otteniamo un risultato. Se ognuno pensa di essere il più bravo vai poco lontano.
Per portare la nazionale di pallacanestro a Livorno c’è bisogno della collaborazione di tutti.”
Lo sport, in generale, riuscirà ad uscire indenne da questa pandemia?
“Prima o poi riuscirà ad uscire se tutti capiscono che bisogna collaborare. Quando leggo, oggi, che siamo a 1600 casi in Toscana e 100 a Livorno vuol dire che vogliamo che venga richiuso tutto. Siamo tutti sulla stessa barca. Lo sport per i ragazzi è determinante.
Già subiremo un buco di due anni di atleti. Ora come ora ci sono pochissimi che fanno attività sportiva, lungo la strada ne abbiamo persi tantissimi. Pensa ai ragazzi tra i 20 ed i 22 anni che hanno finito la scuola e che stanno affrontando il mondo del lavoro e che giocavano. Non puoi permettere di andarti a prendere il Covid. In azienda poi cosa ti dicono?
Dalla pandemia ne usciremo sicuramente ma il mondo dello sport dovrà subire una professionalità tale che fino ad oggi non è esistita. O sei una società che si è strutturata in una certa maniera o, altrimenti, rischi di andare fuori dai giochi.
Che la pandemia sparisca all’improvviso sembra irreale. Bisogna, ad un certo punto, lavorare tutti insieme e cercare, soprattutto dove ci sono sport di aggregazione, di stare molto attenti.
Lo sport è fondamentale, questi bambini non ne possono più di stare in casa, come mi è stato confermato in una riunione in un circolo didattico fatta nei giorni scorsi. Scordiamoci però di tornare in curva tutti accalcati, i distanziamenti dovranno comunque essere rispettati”.
Come vedi i livornesi alle prossime Olimpiadi?
“Con questo fermo che c’è stato potremmo vedere della sorprese. Ieri Sara Franceschi, ad esempio, era andata a fare i campionati italiani di nuoto pensando di staccare il pass per i campionati europei e poi dagli europei tentare di conquistare le Olimpiadi. Invece a sorpresa ha dominato la gara e ha conquistato direttamente la qualificazione alle Olimpiadi. Ci sono talmente tante variabili che non mi sorprenderei di vedere qualche novità positiva. La punta di diamante sarà sicuramente il nuoto”.
Com’è la situazione degli impianti sportivi?
“La situazione degli impianti sportivi è vitusta con strutture che sono vecchie anche come concetto. Abbiamo aperto un tavolo con l’Assessore Viviani con il quale stiamo facendo uno studio per fare una road-map di interventi sugli impianti sportivi. L’obiettivo è quello di sistemare un pò di impianti e lavorare sull’individuazione di nuove aree da poter mettere a disposizione per nuovi insediamenti. Ci sono diverse realtà che chiedono disponibilità per fare degli investimenti e noi ci stiamo lavorando, insieme all’amministrazione, per renderlo possibile. Stiamo facendo un lavoro molto importante insieme all’Assessore. Ogni 15 giorni ci vediamo e facciamo un aggiornamento. Se hai strutture adeguate allora puoi anche ospitare le varie nazionali”.
Avrà un futuro la famosa “Cittadella dello Sport”?
“Mi auguro di sì perché è una nostra conformazione naturale. Può darsi anche che si possa fare altri interventi. A noi ci manca una struttura importante come era il centro di preparazione olimpica della vela. Per noi la vela, il windsurf e gli sport di mare in generale sono determinanti per la nostra città. Però non esistono strutture idonee per poter fare attività di un certo livello. Domenica sono andato a vedere le gare di Optimist e gli organizzatori si sono dovuti affidare ai bagni Nettuno che gli hanno concesso di fare la partenza ed il rientro. Mancano praticamente le strutture”.
Cosa ti aspetti dal tuo prossimo mandato?
“Vorrei riuscire a dare un ulteriore contributo di crescita del movimento sportivo e spero di trovare qualche giovane che possa proseguire un mandato in una città importante come la nostra. Fare il presidente del Coni Livorno, con tantissime federazioni e con tantissime società, non è compito semplice. Il mio obiettivo è quello di diffondere il verbo dell’attività sportiva, soprattutto a livello giovanile che è l’aspetto fondamentale. Riuscire, anche dal punto di vista dell’impiantistica, di dare uno slancio importante per poter far diventare Livorno una meta ambita soprattutto sotto il profilo del turismo sportivo”.