Non bastano tre reti per tornare alla vittoria
Quando pareggi in pieno recupero dovresti essere contento, e ringraziare il Signore di aver evitato l’ennesima sconfitta. Invece non è proprio così, certo meglio un punticino che nessuno ma al Livorno rimane il rimpianto, e che rimpianto, di non essere riuscito a capitalizzare il doppio vantaggio, quando al termine mancava poco più di mezz’ora. Ed invece dopo 90′ di emozioni c’è da essere contenti per il pareggio acciuffato da Dubickas proprio al tramonto della gara. Un punto che fa poca, pochissima classifica, e lascia gli amaranto al penultimo posto in classifica, in attesa della sfida della Lucchese, di domani a Como.
Il pareggio in netto fuorigioco
Se poi, agli evidenti problemi del Livorno, ci metti anche la clamorosa topica dell’arbitro, Natilla di Molfetta, in occasione del pareggio dell’Olbia, viziato da un evidentissimo fuorigioco di Udoh, il quadro, a tinte fosche, è davvero di quelli che, in ottica futura, fanno rabbrividire. Eppure qualche segnale positivo il Livorno lo aveva anche regalato, dopo un avvio stentato; lo spartiacque era sembrato il gol di Castellano, arrivato grazie anche ad una papera dell’estremo avversario Tornaghi. Da quel momento in poi gli amaranto avevano mostrato la faccia migliore, ed avevano meritatamente raddoppiato con un bel piattone al volo di Bussaglia, schierato nell’inedito ruolo di esterno destro.
Carattere
E qua entra in gioco la componente carattere; l’impressione è che questa squadra siamo fragile dal punto di vista psicologico, lo si è visto nell’avvio timoroso, da brutto anatroccolo trasformatosi in cigno dopo il gol del vantaggio. Una metamorfosi, al contrario, poi evidenziatasi anche dopo il 2-1 dell’Olbia. E’ su questo che deve lavorare Alessandro Dal Canto, ben consapevole che, con un organico del genere, raggiungere la salvezza equivarrebbe a conquistare una Champions League. A maggior ragione con una difesa che è poco definire di burro, piegatasi al primo refolo di vento, a prescindere dall’incredibile topica della terna arbitrale – come si fa non segnalare un fuorigioco del genere ??? – in occasione del 2-2 di Ragatzu.
Il futuro
Neanche il tempo di metabolizzare la sfida con i sardi, che si torna subito in campo, mercoledì prossimo a Novara, un altro rovente scontro diretto in chiave salvezza che gli amaranto non possono assolutamente sbagliare, anche perchè nel weekend successivo dovranno vedersela con la capolista Renate.
Il tabellino
Livorno (3-5-2): Stancampiano; Gemignani, Sosa; Bussaglia, Buglio, Castellano (81’ Nunziatini), Haoudi, Parisi; Canessa (74’ Pallecchi), Dubickas. A disp.: Neri, Marie Sainte, Deverlan, Bobb, Bueno. All.: Alessandro Dal Canto.
Olbia (4-3-21): Tornaghi; Arboleda, Altare, Emerson, Secci (76’ La Rosa); Lella (69’ Pennington), Giandonato, Ladinetti; Biancu (85’ Cocco), Ragatzu (69’ Doratiotto); Udoh. A disp.: Van der Want, Cabras, Demarcus, Putzu, Belloni, Marigosu. All.: Max Canzi.
Arbitro: Natilla di Molfetta
Reti: 37′ Castellano, 47′ Bussaglia 55′ Udoh, 66′ Ragaztu, 73′ Ladinetti su rigore, 92′ Dubickas
Ammoniti: Giandonato, Sosa, Ragatzu, Doradiotto, Pallecchi
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