La Toscana resta gialla

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato in data odierna l’ennesimo Dpcm; contiene le norme per il contenimento della epidemia da coronavirus da domani, 16 gennaio, al prossimo 5 marzo. Vediamo, per sommi capi, le regole, vecchi e nuove decretate dal Presidente del Consiglio:
- conferma del coprifuoco dalle ore 22 alle 5 di mattina
- obbligo di usare la mascherina anche all’aperto
- rimangono chiuse palestre, piscine e cinema. Invece, nelle sole regioni gialle, i musei riapriranno, ma solo dal lunedì al venerdì solo nelle regioni in area gialla. I
- Dventano più dure le restrizioni per l’asporto nei bar, consentito solo fino alle 18.
Il Dpcm prevede inoltre che da lunedì prossimo, nelle zone gialle ed arancioni, le scuole superiori riprendano le lezioni in presenza, almeno al 50 per cento e fino ad un massimo del 75 per cento delle ore di lezione. Per le scuole dell’infanzia, per le elementari e le medie (salvo in area rossa) la didattica continuerà a svolgersi integralmente in presenza.
Gli spostamenti
Viene sancito che fino al 15 febbraio 2021 non ci si potrà spostare fra regioni, mentre è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Sui mezzi pubblici del trasporto locale e del trasporto ferroviario regionale, con esclusione del trasporto scolastico dedicato, la capienza sarà ridotta al 50 per cento .
Nelle regioni in fascia rossa e arancione, “lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, nell’ambito del territorio comunale, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. Di fatto è possibile accogliere due ospiti adulti fuori dal proprio nucleo convivente, soltanto una volta al giorno. Nelle regioni in area gialla le visite sono permesse nell’ambito del territorio regionale.
Aree bianche
La grande novità è data dalla instaurazione delle zone bianche, ovvero regioni in cui, come recita il testo del Dpcm, si regista “una incidenza settimanale dei contagi, per tre settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti. Saranno zone in cui riapriranno tutte le attività. Allo stato attuale delle cose, purtroppo, nessuna regione presenta dati così bassi, e, considerando che il decreto prevede tre settimane di fila con questi parametri, l’ipotesi più ottimistica è che almeno fino alla seconda settimana di febbraio non ci saranno zone bianche.
Stay Tuned
Per leggere i nostri articoli vai sulla nostra pagina Facebook oppure sul nostro giornale on line e anche sul nostro canale Telegram