Dalla propria pagina Facebook ha raccontato le sue peripezie durante la degenza ospedaliera
Livorno, 15 gennaio 2020 – Giovanni Mesini, deceduto ieri, 14 gennaio, all’ospedale di Livorno, aveva appena 68 anni; sul proprio profilo Facebook teneva il diario delle proprie disavventure sanitarie che potete conoscere leggendo i suoi post. Il suo è stato un vero calvario, che nessuno dovrebbe vivere; Mesini era entrato in ospedale il 14 dicembre per un forte dolore alla gamba. Le analisi rivelarono che aveva un’occlusione arteriosa e una normale polmonite. In seguito, mentre era ricoverato, ha contratto il virus New Delhi ed il più famoso Covid.
Purtroppo Giovanni non ha vinto la sua battaglia contro i virus, e così ci ha lasciati; come triste eredità, ci ha lasciato i suoi racconti di quella che era la quotidianità di chi inesorabilmente aveva intrapreso un viaggio senza ritorno, passando dalla sofferenza. Di seguito il testo di un post per comprenderne la drammaticità, vale la pena soffermarsi a leggere i suoi ricordi:
“Mi sono risvegliato da un sonnellino con il raccordo del respiratore smontato. Ignaro di che innesto fosse in gioco, l’ho “rattoppato” a tentoni e ho suonato il campanello. Dopo diversi minuti passati con questi piccoli dispositivi salvavita in mano, mi sono deciso a chiamare a voce. Dopo alcuni minuti trascorsi ancora invano ho chiamato i CC affinché avvertissero loro il reparto che c’era un problema grave.
O vai che appena riagganciato è arrivato l’infermiere tutto incazzato: per caso, lavorando alla cieca avevo rimontato bene la maschera e questo, secondo la sua visione distorta, non esistendo più emergenza, mi faceva passare dalla parte del torto.
Amico, ringrazia invece il cielo di avere a che fare con uno non troppo imbranato e che ha avuto un buon “fattore ‘C’ “, altrimenti avresti dovuto affrontare una discreta grana”
Stay Tuned
Per leggere i nostri articoli vai sulla nostra pagina Facebook oppure sul nostro giornale on line e anche sul nostro canale Telegram