Il Preparatore Fisico Don Bosco, Giovanni Traversa: “Un onore la chiamata della Pallacanestro Don Bosco”
Il Preparatore Fisico Don Bosco, Giovanni Traversa: “Un onore la chiamata della Pallacanestro Don Bosco”.
Giovanni Traversa arriva da Trapani, ma ormai da quattro anni vive in Toscana; dopo le prime esperienze con Ghezzano ed il Dream Basket Pisa, dove seguiva tutto il settore giovanile, dall’ottobre dello scorso anno è arrivato in casa Don Bosco, dove svolge il ruolo di preparatore atletico di ben quattro gruppi: Serie C Gold, Under 18 eccellenza , Under 18 Gold ed Under 16 eccellenza.
Quanta soddisfazione c’è per essere entrato a far parte della grande famiglia Don Bosco?
“La chiamata di una società gloriosa come la Pallacanestro Don Bosco mi ha riempito di soddisfazione e orgoglio. Pur non essendo toscano, avevo spesso sentito parlare del Don Bosco, del suo settore giovanile e della sua storia. Si tratta di una società, infatti, nella quale sono cresciuti e si sono formati tantissimi giocatori poi salita alla ribalta sulla scena cestistica italiana. Per me è un grande traguardo far parte di questa società e lavorare con questi ragazzi e gli altri membri dello staff.”
Quanto l’emergenza sanitaria ha condizionato il suo lavoro?
“Con la situazione attuale dovuta ai noti problemi sanitari, il lavoro svolto è stato completamente stravolto; nonostante questo, siamo riusciti a calibrare il lavoro con i ragazzi, adattandolo in maniera tale da non rimanere fermi, siamo pure lontani dal parquet. Anche adesso stiamo continuando un lavoro di potenziamento fisico e di correzione tecnica degli esercizi, cercando di bypassare tutte le problematiche legate all’emergenza sanitaria. Lo abbiamo fatto anche quando non c’era la possibilità di uscire di casa, telematicamente con video call, in vista del tanto agognato rientro in campo.”
Parliamo dei gruppi con i quali lavora, iniziando dall’Under 16 eccellenza
“Lavoro a stretto contatto del coach Davide Pantaleo; per i ragazzi si tratta della prima esperienza con la preparazione fisica “dei grandi”, novità alla quale rispondono con entusiasmo e disciplina, e lo si vede dalla disponibilità ad imparare ed a migliorarsi giorno per giorno. Con loro ho iniziato un percorso di formazione e di potenziamento muscolare e, pur essendo solo agli inizi, stiamo ottenendo risultati molto positivi grazie all’impegno di tutto il gruppo.”
Passiamo all’Under 18 Gold
“Qua mi rapporto con i coach Marco Aprea e Daniele Malvagia; il gruppo è molto, molto affiatato, sempre compatto e unito anche in una situazione difficile come quella attuale. Con questi ragazzi è facile portare avanti un lavoro più avanzato; si supportano e incoraggiano a vicenda, il che rende più semplice avere un dialogo con loro, lavorare e, nel contempo, farci qualche risata assieme. Però, nel momento dell’allenamento, tutti si impegnano al massimo, sempre con grande costanza ed impegno.”
Tocca all’Under 18 eccellenza
“Sono inserito nello staff tecnico, insieme ai coach Gabriele Ricci, Federico Tosarelli e Daniele Giammalva. Quello dell’Under 18 eccellenza è un gruppo composto da ragazzi incredibili, con doti fisiche e tecniche invidiabili, pieno di giovani talentuosi che, se i ben noti problemi sanitari non avessero costretto il campionato allo stop, non avrebbero avuto, secondo me, problemi a puntare alle finali nazionali. Un gruppo sempre al pezzo, non va infatti dimenticato che questi ragazzi dividono il loro impegno anche con la prima squadra.”
Concludiamo la carrellata con la prima squadra, partecipante al campionato di Serie C Gold
“La squadra allenata da coach Marco Aprea è piena di giocatori giovani, inserita in un torneo nella quale deve confrontarsi con avversari dall’esperienza ben più grande della loro, ma che, grazie all’impegno e al lavoro svolto finora, ha sicuramente le possibilità di far bene, quando finalmente si tornerà sul parquet. Lavoriamo a stretto contatto con il coach per plasmare la squadra secondo le sue direttive, lavorando molto sia in sala pesi che in campo, ovviamente emergenza sanitaria permettendo.”
Al termine della stagione sarebbe contento se?
“A fine stagione sarei soddisfatto se fossi riuscito a lasciare un segno, o almeno una traccia, del mio lavoro nei ragazzi; come preparatore il mio compito è quello di far uscire fuori le capacità e le potenzialità fisiche dei ragazzi e penso che non ci sia soddisfazione più grande che vedere i propri giocatori crescere e dimostrare sul parquet i risultati del lavoro svolto”.
Fonte: Don Bosco Livorno
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