Scomparso Paolo Rossi, eroe del “Mundial 1982”
Nel 1982 molti di noi erano adolescenti, ormoni a palla, prime discoteche e calcio, tanto calcio. Una passione che trovò la sua sublimazione nei mondiali del 1982, in Spagna. Fu nel paese della sangria che i nostri azzurri ci fecero sognare, conquistando un titolo mondiale a dir poco inaspettato, 44 anni dopo quello conquistato dalla nazionale guidata da Vittorio Pozzo, a Parigi.
Incredibile per come arrivò, dopo una fase a gironi caratterizzata da tre pareggi, con lo spettro dell’eliminazione dietro l’angolo. Sudata qualificazione che valse l’accesso alla fase successiva, con Argentina e Brasile, come dire ………….. vaso di coccio tra vasi di ferro. Invece, ecco l’eroe; un eroe dalle sembianze di uomo normale, un toscano, di Prato, dalle spalle a gruccia, ha 26 anni ed è già stato duramente provato dalla vita, ripetuti interventi alle ginocchia e squalifica per il calcio scommesse.
Segna una clamorosa tripletta al Brasile, diventando l’incubo eterno dei tifosi carioca, una doppietta alla Polonia e la rete che schioda il risultato nella finale con la Germania e si guadagna l’imperitura gloria. Una gloria che alimenta con il suo modo di essere, con il suo essere persona sempre umile, sorridente e disponibile, anche con l’ultimo dei cronisti. E quando parlavi con lui, ed al sottoscritto è capitato più volte, lo facevi da pari a pari, lui non era Paolo Rossi, “Pablito”, il mito della tua gioventù, ma un Paolo Rossi qualunque, una persona qualunque, un uomo qualunque. In tre parole, uno di noi.
Stanotte un brutto male ce lo ha portato via, in questo maledetto 2020, ma non ci ha portato via il suo ricordo, il suo sorriso, quelli rimarranno sempre stampati nelle nostre menti, nei nostri cuori, perchè uno così è indimenticabile, e tale rimarrà.
Ciao Paolo……
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