Grazie all’accordo siglato dalla Regione il 14 aprile i lavoratori possono godere di un’apertura di credito fino a 1.400 euro senza spese e a zero interessi. L’assessore Bugli: “Contatteremo gli interessati per ricordare l’opportunità”. Grieco: “On line l’elenco delle domande di cassa in deroga finora ricevute e approvate. Tutte trasmesse”
La banca anticipa i soldi, quelli della cassa integrazione e degli altri ammortizzatori Covid per dipendenti dell’emergenza: fino a due mensilità, 1400 euro in un’unica soluzione. In Toscana si fa senza alcuna spesa e a zero interessi per i lavoratori. Meglio dunque dell’accordo nazionale che prevede invece un’apertura di credito solo ‘alle migliori condizioni possibili’. Eppure, dopo tre settimane abbondanti dalla firma dell’intesa, che coinvolge ventiquattro tra gli istituti bancari più diffusi nella regione, sono pochi ancora i lavoratori toscani che ne hanno usufruito. Diverse sono state poi le segnalazioni di disguidi e problemi vari.
Il dato emerge dalla una riunione a distanza. Infatti l’assessore Vittorio Bugli, assieme alla collega Cristina Grieco, ha organizzato l’incontro con le banche per fare il punto proprio sull’applicazione dell’accordo. Il quadro che ne è uscito è che, dopo un periodo iniziale di assestamento, il sistema bancario da un paio di settimane è in grado di gestire le richieste. Queste, peraltro, sono molto al di sotto delle attese.
Tra le sole domande di cassa in deroga, che sono solo uno spicchio degli assegni per cui l’intesa vale (che comprende anche Cigo, Fis e Cisoa), si stima che siano meno di 1500. Si tratta di una cifra nell’ordine dell’1,5 per cento delle richieste di Cig in deroga pervenute fino ad oggi alla Regione. La quale fino a ieri l’altro aveva ricevuto 37.637 domande per un totale di 96.629 lavoratori coinvolti. Di queste il 98,55 per cento sono state già approvate, lo 0,4 per cento rifiutate. Mentre lo 0,77 per cento sono sospese in attesa di integrazione.
“Avevamo siglato questa intesa consapevoli che ci sarebbero potuti essere tempi di erogazione da parte di Inps non compatibili con le esigenze dei lavoratori”
– spiega Bugli –
“Pensavamo, e continuiamo a pensare, che in molti lavoratori vi sia l’esigenza di poter disporre subito di queste risorse. Il sistema ora deve funzionare ed è un sistema dove è relativamente facile richiedere l’anticipo e che non prevede alcun costo per il lavoratore. Occorre dunque far conoscere a tutti questo strumento”.
Dalle banche risulta infatti che, dopo un periodo iniziale con qualche criticità, tutte le domande di anticipo che sono arrivate sono state pagate. Però ne sono arrivate poche, decisamente inferiori alle aspettative. Questo per motivi diversi, si è riflettuto stamani, e un po’ forse anche perché aziende (spesso piccole) e lavoratori non sono abituati ad usare strumenti digitali e preferiscono magari la fisicità dello sportello. Tant’è che si pensa che dalla prossima settimana, con la riapertura al pubblico, le richieste potrebbero aumentare. C’è poi a volte anche la difficoltà a capire l’esatto ammontare degli assegni, che cambia a seconda della tipologia dei lavoratori.
Un vademecum alle imprese
Da qui l’idea dell’assessore Bugli di inviare una mail intanto a tutte le 35 mila aziende che hanno fatto domanda di Cig in deroga alla Regione per ricordare l’esistenza di questo accordo e come funziona. Inoltre sarà inviato l’elenco degli istituti a cui ci si può rivolgere, con un link ai ai siti delle banche che hanno già pubblicato Faq e istruzioni specifiche.
“Chi soffre di più sono del resto proprio i lavoratori che hanno la cassa integrazione in deroga, perché hanno alle spalle aziende più fragili che non possono anticipare loro assegno”. Aggiunge l’assessore al lavoro della Toscana, Cristina Grieco.
La stessa comunicazione sarà poi inviata anche a tutte le organizzazioni sindacali e alle associazioni di categoria, affinché diano una mano a conoscere questa possibilità.
La Regione, come già annunciato, sta anche lavorando per estendere l’intesa firmata con le banche a Poste Italiane, che non fa parte di Abi ma dove sono tanti i lavoratori che hanno conti correnti e carte prepagate con accredito dello stipendio. L’intesa sarà firmata tra oggi e domani.
C’è inoltre una seconda notizia.
“Sul sito della Regione..”
– spiega l’assessore Grieco –
“…abbiamo da ieri pubblicato l’elenco aggiornato in tempo reale delle domande di cassa in deroga esaminate: quelle approvate e trasmesse ad Inps, quelle sospese e quelle rigettate”.
L’indirizzo dove reperire i documenti è www.regione.toscana.it/-/cig-in-deroga-elenchi-domande: così ogni singola azienda e lavoratore potranno conoscere l’esito della propria richiesta.
“Sulla cassa in deroga …. “
– puntualizza l’assessore –
“… la Regione ha già trasmesso ad Inps tutte le domande finora ricevute e le autorizzazioni avvengono praticamente in tempo reale, grazie a dipendenti che lavorano in remoto ed anche nei giorni di festa”.
Ventiquattro le banche aderenti
Gli istituti bancari che hanno, al momento, sottoscritto l’intesa del 14 aprile con la Regione Toscana sull’anticipo di Cigo, Fis, Cig in deroga e Cisoa sono ventiquattro. Si tratta di: Cassa Risparmio di Volterra, Banca Popolare di Lajatico, Monte dei Paschi di Siena, Unicredit, Banca Cambiano, Intesa Sanpaolo, Banca Alta Toscana Credito Cooperativo, Banca di Anghiari e Stia Credito Cooperativo, Banca Centro – Credito Cooperativo Toscana-Umbria, Banco Fiorentino – Mugello Impruneta Signa – Credito Cooperativo …
La lista poi continua
ChiantiBanca Credito Cooperativo, Banca dell’Elba Credito Cooperativo, Banca di Pescia e Cascina Credito Cooperativo, Banca di Pisa e Fornacette Credito Cooperativo, Banca di Credito Cooperativo di Pontassieve, Banca Tema Terre Etrusche e di Maremma – Credito Cooperativo, Banca del Valdarno Credito Cooperativo, Credito Cooperativo Valdarno Fiorentino Banca di Cascia, Banca Valdichiana – Credito Cooperativo di Chiusi e Montepulciano, Banca Versilia Lunigiana e Garfagnana Credito Cooperativo, ViVal banca – Banca di Credito Cooperativo di Montecatini Terme, Bientina e S. Pietro in Vincio, Banca Popolare Emilia Romagna, Banco di Lucca e Credit Agricole.
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