Una parte di esercenti sembrano essere incuranti del rispetto delle distanze ai tavoli dei vari avventori
Livorno tra rispetto e indisciplina mentre “Coronavirus si può definire pandemia”
A fronte delle diverse volontarie chiusure di ristoranti, causate dal limitato spazio all’interno degli stessi che non permettevano il rispetto delle distanze stabilite dal Decreto sul coronavirus, si notano in città, un’altra parte di esercenti che, pur mantenendo aperte le proprie attività nel rispetto degli orari di apertura imposti dall’ordinanza governativa, sembrano essere incuranti del rispetto delle distanze ai tavoli dei vari avventori. Proprio questa indisciplina comportamentale è il motivo delle lamentele in atto da parte dei ristoratori che si stanno preparando ad una raccolta firme da sottoporre al Prefetto, dove chiederanno di applicare i controlli previsti nel rispetto del DPCM ( Decreto Presidenza Consiglio Ministri).
Nel corso della conferenza stampa del 10 marzo, il sindaco Salvetti ha fatto sapere che a breve scatteranno i controlli presso tutte le attività commerciali che, se non in regola, oltre alla sanzione amministrativa in alcuni casi i titolari potrebbero rischiare il carcere. Effettivamente facendo un giro per la città dalla zona porto sino piazza della Repubblica, quindi senza andare molto lontano, si notano bar, gelaterie e pizzerie che servono ai tavoli senza alcun rispetto delle normative vigenti. Forse sarebbe ora che questi controlli scattassero, per non far proliferare comportamenti impropri.
Tutto questo accade mentre fuori dai nostri confini l’Organizzazione mondiale della sanità definisce Coronavirus “Pandemia” L’Organizzazione mondiale della sanità ha “valutato che l’emergenza coronavirus può essere definita come pandemia”. Il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus ha poi sottolineato: “Siamo incoraggiati dalle misure aggressive adottate dall’Italia, speriamo che abbiano effetti nei prossimi giorni”.
Coronavirus, l’Oms: “Si può definire pandemia”
Nelle ultime due settimane il numero dei Paesi che sono stati colpiti dal coronavirus è triplicato: si è arrivati oltre 118mila casi in 114 nazioni e 4.291 vittime. “Descrivere la situazione come una pandemia non cambia la valutazione dell’Oms sulla minaccia rappresentata da questo virus. Non cambia ciò che stiamo facendo e non cambia ciò che gli Stati dovrebbero fare”, ha sottolineato Ghebreyesus.
Cosa vuol dire pandemiaLa Covid-19 è la seconda pandemia di questo secolo, comparsa a undici anni dalla pandemia dell’influenza A/H1N1. Come allora, ogni Paese è tenuto a rispondere mettendo in atto dei piani per gestire l’organizzazione di ospedali e terapie, in linea con quanto previsto dall’Oms. Non è stabilito in modo chiaro il momento in cui un’epidemia diventa una pandemia e in generale si parla di pandemia quando in più Paesi avvengono epidemie con una trasmissione molto sostenuta, che non può più essere messa in relazione con il focolaio originario della nuova malattia.
LʼOrganizzazione mondiale della sanità si è detta “incoraggiata dalle misure aggressive adottate dallʼItalia, sperando che abbiano effetti nei prossimi giorni”
“Tutta Italia in lockdown per il coronavirus”, le nuove misure sono breaking news mondiale
Le misure anti-coronavirus che estendono a tutta Italia le restrizioni finora applicate solo nelle zone rosse sono diventate immediatamente breaking news in tutto il mondo. “L’Italia estende le misure per il coronavirus a tutta la nazione”, è l’apertura della Bbc. Sulla stessa linea il francese Le Figaro, il britannico Guardian e lo spagnolo El Pais. E per il Washington Post “L’Italia estende le restrizioni ai viaggi a tutto il Paese, mettendo in lockdown 60 milioni di persone”.
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