A turbare i sogni del presidente del Livorno calcio non c’è solo la trattativa ma anche il tribunale. A 80 anni abbiamo un Aldo Spinelli a processo, nell’aula del palazzo di giustizia di via Falcone e Borsellino è iniziato il procedimento a suo carico dove è imputato con l’accusa di lesioni colpose gravissime ai danni di un operaio rimasto ferito il 24 ottobre 2015 mentre lavorava all’interno del terminal Rebora, nella zona del retro porto.
Un incidente drammatico, a causa del quale i medici dovettero amputare al giovane la gamba destra. Spinelli dovrà rispondere in qualità d presidente del consiglio di amministrazione e consigliere delegato dell’omonima società, che gestisce quello spazio nella zona del Calambrone. Secondo la ricostruzione del pubblico ministero, Spinelli in concorso con Alessandro Belloni, padre del ferito e titolare della ditta di riparazioni, avrebbero violato le normative di sicurezza che riguardano la prevenzione degli infortuni sul lavoro.
L’operaio secondo i rilievi effettuati dai carabinieri e dai tecnici dell’Asl, si stava spostando a piedi all’interno dell’area, dove di solito si muovono i mezzi che trasportano i container. L’assenza di adeguata segnalazione, che separasse il percorso dei mezzi da quello degli operai a piedi, sarebbe la causa, secondo l’accusa, dell’incidente sul lavoro.
In poche parole viene contestata la non corretta progettazione ed esecuzione delle vie di circolazione dei mezzi e dei pedoni, tali da garantire la sicurezza a norma di legge. Il casus belli, secondo l’accusa, sarebbero state alcune modifiche sulla logistica effettuate intorno al piazzale. Quanto descritto avrebbero portato uno stravolgimento degli spostamenti, che, secondo l’accusa, sarebbe la principale causa dell’incidente.
Al termine dell’udienza, il giudice ha rinviato il dibattimento a metà aprile, mentre prosegue la trattativa dell’assicurazione per il risarcimento del danno alla vittima dell’incidente.
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