Nel catino del “Curi” gli amaranto pagano l’ennesima disattenzione difensiva e incassano un’altra sconfitta. Livorno calcio ad un passo dal baratro
Gli anglofoni direbbero “nothing to do”, i labronici purosangue “Non ce n’è pane secco”. La sostanza però non cambia, ed il destino del Livorno Calcio appare inevitabilmente segnato. Verso la retrocessione nell’inferno della Serie C. Anche il posticipo del lunedì sera, infatti, si chiude con l’ennesima sconfitta, stavolta in quel “Curi” che evoca tristi ricordi nei tifosi amaranto più attempati. Fu a Perugia che, quasi 21 anni fa, la squadra allora guidata da Paolo Stringara vide svanire la promozione in Serie B per mano della Cremonese dopo 120’ ricchi di pathos, è a Perugia che, adesso, le speranze di mantenere la categoria si riducono al classico lumicino.
Ennesima sconfitta
In terra umbra sono evaporate come nebbia al sole d’agosto tutti i progressi visti contro l’Entella. Contro la compagine di Serse Cosmi, il cui ritorno ha galvanizzato l’ambiente, il Livorno è tornata la squadra passiva e mai incisiva vista per tutto il 2019.
Gli amaranto, pur avendo ampi spazi a disposizione, regalati dalla voglia del Grifone umbro di tornare alla vittoria, non sono mai stati incisiva ed alla banda Cosmi è bastata l’inzuccata vincente di Melchiorri, uno destinato a lasciare la truppa umbra, per conquistare i tre punti.
Soliti errori
Una rete, quella del centravanti umbro, causata dall’ennesima distrazione difensiva; in occasione dell’assist di Nicolussi Caviglia la retroguardia amaranto era schierata, salvo distrarsi e lasciare libero l’attaccante di casa.
E’ stato l’episodio decisivo, da lì in poi è calato il sipario, con il Livorno che dava l’impressione di poter giocare un giorno intero senza impensierire Vicario. Della serie, manifesta inferiorità, nonostante Tramezzani ci abbia provato in tutti i modi ad invertire la tendenza, inserendo anche il giovane Pallecchi.
Futuro nerissimo
Un ko che fa scivolare ancor più il Livorno, adesso a 10 punti dalla zona playout.
Si prospetta un girone di ritorno simile ad un autentico calvario, del resto se hai una squadra che chiude il girone con appena 12 punti e a pochi giorni dalla fine del mercato di riparazione non hai fatto nemmeno un acquisto, è il minimo che ti possa accadere. Insomma, retrocessione dietro l’angolo, anche se ci farebbe un oceano di piacere essere smentiti……
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