Dal 18 al 25 gennaio si tiene la consueta iniziativa mondiale. Previste veglie di preghiera, celebrazioni ecumeniche, conferenze, scambi di pulpito fra cattolici, protestanti, anglicani e ortodossi. Il tema, sviluppato dalle chiese cristiane di Malta e Gozo, richiama all’ospitalità reciproca e alla sfida educativa delle migrazioni
Il tema di quest’anno è ispirato al brano biblico relativo al naufragio dell’apostolo Paolo a Malta (Atti 27,18 – 28,10). “Una storia di divina provvidenza e al tempo stesso di umana accoglienza: è quella che ci propongono le Chiese cristiane di Malta e Gozo, che hanno preparato il materiale della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani di quest’anno” si legge nel documento SPUC. L’introduzione è firmata dal presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) pastore Luca Maria Negro, per le chiese protestanti, dal vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino Ambrogio Spreafico, presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della CEI, per la chiesa cattolica, e dal metropolita Gennadios, arcivescovo ortodosso d’Italia e di Malta ed esarca per l’Europa meridionale del Patriarcato ecumenico, per la parte ortodossa.
La storia di cui si parla è riportata alla fine del libro degli Atti degli Apostoli ed è ambientata proprio a Malta e sul mare tempestoso che la circonda. “L’ospitalità – scrivono i cristiani di Malta – è una virtù altamente necessaria nella ricerca dell’unità tra cristiani. […] La nostra stessa unità di cristiani sarà svelata non soltanto attraverso l’ospitalità degli uni verso gli altri, pur importante, ma anche mediante l’incontro amorevole con coloro che non condividono la nostra lingua, la nostra cultura e la nostra fede”.
Nel documento introduttivo si fa riferimento alle diverse iniziative delle chiese per l’accoglienza dei migranti, fra cui il Manifesto per l’accoglienza FCEI e il progetto ecumenico dei corridoi umanitari.
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