La breve visita del Capo dello stato Sergio Mattarella al teatro Goldoni, nel ricordo di Carlo Azeglio Ciampi e di una visita alla mostra Modigliani.

Photo di Vito Capogna @vitocapogna
La visita del Presidente a Livorno. Un ovazione generale.
Erano più di cinquecento gli alunni presenti con le loro insegnanti al Teatro Goldoni,ad attendere il Presidente della Repubblica. L’arrivo del Capo dello Stato, accolto dal Sindaco, Presidente della Regione, Prefetto, Presidente della Provincia e dal direttore del Goldoni, é stato sottolineato da sventolii di bandierine e da urla di saluto rivolte a Mattarella, quasi uno sfogo liberatorio dei bambini racchiusi nei palchi del teatro, dopo quasi due ore di attesa. Presenti le massime autorità civili, militari e religiose: Alberto Ricci, Enzo Raugei della Compagnia Portuale di Livorno, Tito Neri della Neri Group, il presidente della Camera di Commercio Riccardo Breda, il direttore provinciale della Confesercenti Alessandro Ciapini, Stefano Corsini della Port Authority, i sindaci della provincia, la presidente della Provincia Marida Bessi, la vicesindaco Monica Mannucci, gli assessori Bonciani, Raspanti, Caruso, Ferroni e Lenzi, il vescovo Simone Giusti, il presidente della Regione Enrico Rossi, il deputato Pd Andrea Romano e il consigliere regionale Pd Francesco Gazzetti, il questore Lorenzo Suraci, il comandante provinciale dei carabinieri Massimiliano Sole, il prefetto Gianfranco Tomao, il comandante della Guardia di Finanza Gaetano Cutarelli, il Procuratore Capo della Repubblica di Livorno Ettore Squillace Greco, Rossella Del Forno del corpo della polizia municipale e Paolo Qualizza, comandante dei vigili del fuoco di Livorno. Nei momenti precedenti il suo ingressoil Presidente Mattarella ha presenziato alla scopertura del busto opera del maestro Antonio Vinciguerra dedicato al Presidente Carlo Azeglio Ciampi, alla presenza del figlio Claudio. Dopo l’esecuzione dell’Inno Nazionale, cantato dal tenore Marco Voleri, gli interventi del sindaco Luca Salvetti ( il cui discorso riportiamo a fine articolo ), del presidente Regione Toscana Enrico Rossi, del professore Umberto Gentiloni Silveri, che ha parlato di Ciampi in Europa e del professore Emanuele Rossi , costituzionalista, che ha raccontato di Ciampi e Livorno. Il Capo dello Stato nel suo intervento ha ricordato come Ciampi “ Non é mai stato un uomo politico, ma un cittadino al servizio dello Stato. Un grande cittadino al quale la Repubblica rende omaggio.” Parlando di Ciampi e l’Europa Mattarella ha così proseguito ” Ciampi ha sempre interpretato l’amor patrio non come una gelosia verso altre patrie, ma quale molla per promuovere più coesione fra gli Stati.” Al termine del suo intervento il Presidente ha raggiunto piazza del Luogo Pio dove ha incontrato, all’interno del Museo della Città, le associazioni di volontariato: Capire un’H, Comunico, Anffas, Autismo Livorno, Paraplegici Livorno, che si occupano di disabilità e che, insieme al Comune di Livorno, hanno pubblicato e messo a disposizione presso il desk del Museo, una serie di guide che “traducono” i pannelli esplicativi disseminati lungo il percorso dell’esposizione, in un modo più facilmente comprensibile da persone con diverse disabilità.

(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)
Nel corso dell’incontro i rappresentanti delle associazioni hanno mostrato al Presidente, la guida per la comunicazione aumentativa alternativa, cioè un testo composto integralmente di simboli per chi ha problemi nella comprensione del linguaggio parlato e scritto; e la guida “easy to read”, in un linguaggio appunto facile da leggere, che consiste nella semplificazione dei concetti e nell’uso di parole facilmente comprensibili da chiunque. Subito dopo due detenuti della Media Sicurezza della Casa Circondariale delle Sughere, hanno donato al Presidente un modellino dei gozzi del Palio Marinaro. Nella chiesa sconsacrata del Luogo Pio é stato consegnato il dono del Comune al Presidente: una copia delle Leggi Livornine, alla presenza del Presidente della comunità ebraica Vittorio Mosseri e della Professoressa Lucia Frattarelli Fisher , che ha raccontato la storia delle Livornine.

Photo di Vito Capogna @vitocapogna
Signor Presidente della Repubblica,
Autorità civili e religiose,
Signore e Signori,
Ragazzi e Ragazze.
“Esattamente 15 anni fa l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi varcò l’ingresso del teatro Goldoni, percorse il corridoio della platea e si accomodò tra la sua gente, sottolineando con la sua presenza la riapertura del teatro, rimasto chiuso e in stato di abbandono per diversi anni, e una fase della città in cui accadevano molte cose belle e significative. Da allora molte situazioni sono cambiate, Livorno ha attraversato un momento difficile, anni in cui tutti noi siamo stati messi a dura prova da una crisi mondiale che qui ha colpito ancora più duramente. Adesso per me e immagino per buona parte di voi è come vivere un déjà-vu, il Presidente della Repubblica che varca l’ingresso del Teatro, percorre il corridoio della platea e si siede in mezzo ai livornesi. Un’emozione ed un onore ospitare la massima carica dello stato dopo 15 anni, un’emozione ed un onore farlo in una fase che per la città deve rappresentare una svolta nella quale ritrovare la propria identità e uno slancio fondamentale per rispondere a tante sfide che, dal punto di vista sociale, civile ed economico, ci troviamo di fronte.
Livorno non è mai stata una città banale, qui non sono mai avvenute cose banali e non ci sono mai stati personaggi banali. Dalle leggi Livornine, alla risposta tutta labronica all’assedio degli austriaci nel 1849. Dalla nascita del partito comunista nel 1921, dopo la scissione consumata proprio in questo luogo, alla resistenza partigiana, dal movimento operaio negli anni 70 fino ad arrivare ai giorni nostri. E poi i personaggi Francesco Domenico Guerrazzi, Amedeo Modigliani, Pietro Mascagni, Giovanni Fattori, le storie degli Scarronzoni, di Federico Caprilli e di altri sportivi e poi Giorgio Caproni e Carlo Azeglio
Ciampi, di cui avremmo tratteggiato a breve il ruolo di uomo delle istituzioni capace di rimanere legato profondamente alle proprie radici e alla sua città, e al quale abbiamo poche settimane fa intitolato la rotonda d’ardenza uno dei luoghi più belli e cari ai livornesi. Questo è il nostro quadro di riferimento, il puzzle di una città toscana che però da sempre, rispetto al resto delle realtà della regione, ha caratteristiche e tratti di assoluta unicità che devono essere recuperati con orgoglio e passione per
potersi far largo in un panorama difficile e pieno di insidie per la nostra gente e per le nostre famiglie che hanno bisogno di lavoro e nuove certezze in grado di affiancarsi ad una qualità della vita che qui è da sempre pregiata e impreziosita da un territorio straordinario e immensamente affascinante.
Signor Presidente della Repubblica, la città di Livorno, attraverso il pensiero di chi in questo momento la rappresenta, si rivolge a Lei ringraziandoLa per aver voluto sottolineare con la Sua visita un pezzo importante della nostra storia e aver voluto osservare direttamente il nostro impegno nel ridare forza e convinzione a gente tosta, a livornesi che da sempre nei momenti più complicati hanno saputo dare il meglio di sé.”
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