Morto Giampaolo Pansa, giornalista controcorrente

Aveva 84 anni.
Fino all’ultimo provocatore, ha raccontato l’Italia dei vinti e con acume la società e la politica italiana, proponendo un punto din vista controcorrente, sempre in grado di stimolare dibattito e riflessione.
Un tratto con forte impronta polemica giornalistica e storiografica che ha evidenziato le sue pubblicazioni dedicate alla Resistenza, su tutti il filo rosso del sangue dei vinti, il saggio del 2003 su atti di crimine dei partigiani compiuti dopo il 1945 che ha avuto un prezzo amaro di accusa di revisionismo. Lo ricordiamo per i suoi innumerevoli scoop come lo scandalo Lockeed, ma anche definizioni come la ‘Balena bianca’, cioè la Democrazia cristiana, o il ‘Bestiario’, denominazione di di una sua rubrica. Pansa inizia nel giornalismo con la Stampa, occupandosi anche del disastro del Vajont, poi al Giorno, al Messaggero di Roma, al Corriere della Sera, e ancora a Repubblica e all’Espresso con cui ha collaborato dal 1977 al 2008 quando abbandonò polemicamente il Gruppo Espresso, in contrasto con la linea editoriale. Da allora ha scritto per Il Riformista, Libero, Panorama e The Post Internazionale. Una passione per gli anni del fascismo e della Resistenza maturata fin dalla tesi di laurea, Pansa ha firmato innumerevoli romanzi e saggi storici.
Ha pubblicato:
Le notti dei fuochi, sulla guerra civile italiana combattuta tra il 1919 e il 1922. I figli dell’Aquila, racconto della storia di un soldato volontario dell’esercito della Repubblica sociale italiana. Ha firmato poi il ciclo dei vinti. Furono libri dedicati alle violenze compiute dai partigiani nei confronti di fascisti durante e dopo la seconda guerra mondiale: Il sangue dei vinti (vincitore del Premio Cimitile 2005), Sconosciuto 1945, La Grande Bugia e I vinti non dimenticano (2010).
Nel 2011 ha pubblicato:
Poco o niente. Eravamo poveri. Torneremo poveri, in cui dà l’immagine dell’Italia degli umili tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX attraverso la storia dei propri nonni e genitori. E ancora, ha firmato La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti ( 2012) e Sangue, sesso e soldi . Una controstoria d’Italia dal 1946 ad oggi.
Brillante e provocatore …
…tra le sue ultime pubblicazioni libri l’autoritratto “Quel fascista di Pansa” e poi con un pamphlet su Salvini “Ritratto irriverente di un seduttore autoritario”. Pansa è morto a Roma assistito da sua moglie, la scrittrice Adele Grisendi. Nel 2016 aveva perso il figlio Alessandro, morto a 55 anni di malattia, un dolore che lo ha segnato fortemente.
Laura Petreccia, Vito Capogna
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