Porto Azzurro rissa in carcere manca la sicurezza. Solidarietà dal Consigliere Regionale Roberto Biasci- Lega per Salvini
Rissa tra detenuti in carcere, ferito gravemente un agente coinvolto nella rissa, a rischio la sicurezza del sistema penitenziario di Porto Azzurro. La denuncia da parte del Segretario Generale Capece e del Consigliere Regionale Biasci.
E’ stato aggredito un agente della polizia penitenziaria venerdi nel carcere di Porto Azzurro. Il Segretario Generale del Sappe, ( Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria) Donato Capece ha denunciato l’episodio, sollecitando il Ministro del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria a prendere provvedimenti. Capece racconta che venerdi 13 dicembre :-” Nel terzo reparto, alcuni detenuti africani hanno dato vita ad una rissa che ha coinvolto anche un agente al quale sono stati sferrati alcuni pugni. Il poliziotto è stato soccorso e inviato all’ospedale per gli accertamenti e cure del caso con successive prognosi di 10 giorni. Purtroppo la grave situazione in cui versa l’istituto è dovuta alla mancanza di sicurezza causata dall’effetto della vigilanza dinamica e dal regime penitenziario aperto con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con conseguente mancanza di controllo, se non sporadico da parte della polizia penitenziaria.”
La massima solidarietà è stata espressa dal Consigliere Regionale Roberto Biasci – Lega per Salvini- per la rissa in carcere tra detenuti in cui è stato ferito l’agente e per il rischio sicurezza lancia un appello al Ministro perchè :- “Risolva le gravi carenze presenti nel carcere. Ancora un episodio di violenza all’interno del carcere di Porto Azzurro. Un fatto grave- prosegue il Consigliere- che ha coinvolto un agente rimasto ferito. Non è ammissibile che i poliziotti operativi nella struttura carceraria siano periodicamente presi di mira dai delinquenti, favoriti nel loro censurabile comportamento pure dal “regime penitenziario aperto” che prevede la possibilità per i reclusi di poter stare fuori dalle celle per diverse ore nell’arco della giornata”. “E’ urgente e doveroso, quindi – conclude Roberto Biasci- chi opera all’interno del carcere elbano, possa farlo nella massima sicurezza, senza incorrere in continue aggressioni”.
Al corpo di polizia penitenziaria servono almeno ottomila nuove unità per fronteggiare la costante emergenza carceri, che vede oggi in Italia il nuovo numero record di oltre 57 mila detenuti, con celle sovraffollate e tensione ‘a mille’. Negli ultimi dieci anni si registra un impennata dei detenuti stranieri nelle carceri italiane, che da una percentuale media del 15% negli anni ’90 sono passati oggi ad essere quasi 20.000. Donato Capece :-“Far scontare agli immigrati condannati da un tribunale italiano la pena nelle carceri dei Paesi d’origine può anche essere un forte deterrente nei confronti degli stranieri che delinquono”.
Laura Petreccia, Vito Capogna
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