A volte le sorprese arrivano prima di Natale, neppure il tempo di fare l’albero che l’assessore al Bilancio di Roma, Gianni Lemmetti, si è ritrovato il regalo, è indagato per il tentativo di concussione ai vertici dell’Ama. Un’inchiesta che la Procura pare voglia archiviare. AMA non AMA …
Questo sta accadendo sullo sfondo di una Capitale in costante emergenza rifiuti, per certi aspetti la cosa può ricordare Livorno durante la precedente amministrazione. Da tempo si duella un contenzioso legale tra la società di via Calderon de la Barca e il Campidoglio. Il “motivo del contendere” è un credito di ben oltre 18 milioni vantato dalla municipalizzata. Si tratterebbe dei servizi cimiteriali in capo a questa, che il Comune non riconosce. Avete capito bene è uno scontro in casa, l’azienda partecipata del Comune è in battaglia con lo stesso ente locale, questa assurda contraddizione è finita in tribunale e i PM, circa un anno fa, hanno iscritto sul registro degli indagati quattro persone accusandole di tentata concussione. Si tratta del direttore generale del Comune Franco Giampaoletti, del suo vice «ad interim» delle partecipate Giuseppe Labarile, dell’ex ragioniere generale Luigi Botteghi e dell’assessore Lemmetti.

Il nome di Gianni Ricordato a Livorno per il suo abbigliamento impeccabile…
…come potete vedere dalla fotografia, è emerso soltanto ieri. Durante un’udienza il giudice Anna Maria Gavoni ha ascoltato gli indagati, prima di decidere se accogliere o meno la richiesta di archiviazione della Procura. Al termine del confronto, il gip ha rinviato di 45 giorni la decisione che potrebbe far saltare più di una sedia in Campidoglio.
La vicenda ebbe inizio il 6 novembre 2018, quando l’allora presidente di Ama, Lorenzo Bagnacani, presentò un esposto dove si lamentava per «le ripetute e quantomeno irrituali richieste» che avrebbero ricevuto i membri del consiglio di amministrazione e i vertici del dipartimento che si occupa dei servizi cimiteriali. Sembra che l’assessore Lemmetti avrebbe voluto “stralciare dal bilancio di Ama un credito di 18.277.987 euro che la società partecipata vantava nei confronti di Roma Capitale, così da determinare la chiusura in passivo del bilancio della partecipata”. La somma si riferisce ai crediti vantati dalla municipalizzata dei rifiuti per i servizi cimiteriali. I PM decisero di indagare quattro persone ritenendo che fossero state fatte pressioni per «non approvare un bilancio attivo della società o comunque di recuperate in tutto o in parte la somma versata». Le indagini e gli interrogatori avrebbero poi convinto i magistrati a chiederne l’archiviazione.
Nel frattempo la Procura continuerà ad indagare sui 18 milioni, ma è stato chiamato a decidere il PM ad esprimersi per l’archiviazione o meno sul fronte delle presunte responsabilità di amministratori, direttori generali, dirigenti preposti alla redazione dei documenti contabili societari, sindaci e liquidatori. Il reato ipotizzato è «false comunicazioni sociali».
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