Il momento che tutti i tifosi amaranto aspettavano dall’uscita del calendario sta finalmente arrivando; il 26 ottobre si avvicina, è il giorno della madre di tutte le partite, la grande sfida con i cugini del Pisa. Un confronto al quale le due squadre arrivano in un momento non certo esaltante; i nerazzurri non vincono da 5 giornate, dal bel successo sulla Cremonese, il Livorno è triste fanalino di coda ed è reduce dalla bellezza di tre consecutivi ko, buon ultimo quello di lunedì sera a Frosinone.
Breda sì, Breda no – Una situazione di classifica a dir poco preoccupante che sta mettendo in bilico la panchina di Roberto Breda; i suoi prodi hanno raccolto la miseria di quattro punti in otto partite, alle desolante media di 0,5 ogni 90’, la stessa che tenne Lucarelli nella passata stagione prima dell’esonero. Andamento lento che ha messo nell’occhio del ciclone il conducator amaranto. Che, per salvare la panchina, non ha alternative, deve portare a casa il derby. Mica semplice, di fronte ci sarà una squadra da prendere con le molle, ben allenata e che in campo dà l’anima per gli interi 90’.
Vincere, e basta – Però, mai come stavolta, contano i tre punti, da raggiungere in ogni modo, per un duplice motivo; servono per dare una sterzata ad una stagione fin qui maledetta, tenendo così la scia del gruppone delle pericolanti, ma soprattutto per un’endovena di autostima, assolutamente necessaria dopo aver perso sei delle otto partite fin qui disputate. Una vittoria che passa attraverso una prestazione senza macchia, senza quei cali di tensione che spesso, troppo spesso, hanno vanificato le buone prestazioni nell’arco dei 90’. Nel derby non sono ammessi fronzoli, non sono ammesse giocate harakiri, non sono ammessi alibi per le tante assenze pesante, non sono ammessi blackout, l’urlo che arriverà dalla Nord “sold out” deve essere la stella cometa verso una partita impeccabile, nella speranza che rappresenti una rinascita, sulla falsariga di quanto avvenne due anni fa, in Serie C, quando fu proprio la vittoria nel derby del “Picchi”a lanciare gli uomini allora allenati da Andrea Sottil verso l’agognata promozione in cadetteria.
Il Direttore Alessandro Guerrieri