Dubbi per un progetto che rende più “verde” l’impianto di Stagno. Eni realizzerà un impianto di biometanolo alimentato da scarti da trattamento di rifiuti solidi urbani nella propria raffineria di Livorno, in virtù di un protocollo di intesa siglato con la Regione Toscana e Alia. La realizzazione dell’impianto che sarà alimentato da 200mila tonnellate di scarti l’anno, è prevista in 3 anni dalla data di di rilascio dell’autorizzazione del progetto che sarà sottoposto a Valutazione di Impatto Ambientale. Si stima che al 2030 si possano ottenere 400mila tonnellate annue da destinare alla produzione di carburanti e combustibili rinnovabili.
Il 24 luglio 2019 il Consiglio regionale, in aula, ha approvato la mozione presentata da Monica Pecori, (gruppo misto Tpt) emendata dal consigliere PD, Francesco Gazzetti, per impegnare la Giunta a “riferire con urgenza i dettagli del progetto bioraffineria Eni e del nuovo impianto di trattamento rifiuti della Piana fiorentina” che fornirà il combustibile solido secondario. L’esecutivo regionale dovrà anche avere “particolare riguardo ai processi partecipativi e all’impatto sulla salute di persone e ambiente”.
Massima attenzione è riservata ai territori di Livorno e Collesalvetti, tanto che la Regione è chiamata a “attivare un protocollo d’intesa con gli enti locali per valorizzare l’ambiente, migliorare la qualità della vita dei residenti, incrementare i livelli di occupazione” . Si chiede inoltre l’avvio di un percorso che assicuri “sostenibilità economica, sbocco alternativo di flussi a salvaguardia dei livelli occupazionali.”.
Sulla bioraffineria ENI, la risoluzione PD chiede un “incontro tra soggetto industriale e commissione consiliare competente” per “assumere tutti gli elementi utili alla valutazione del progetto”. Si ritiene inoltre importante “avviare il più ampio confronto in Consiglio” per verificare “compatibilità ambientale, affidabilità a lungo periodo, provenienza del materiale in ingresso, prezzi di accesso e garanzie di funzionamento nei tempi”.
La Lega Salvini ha presentato una Interrogazione al Parlamento con il Deputato On. Manfredi.
Potenti.
E’ inammissibile che il Presidente Rossi faccia dichiarazioni a mezzo stampa senza interloquire direttamente con chi, di un progetto così impattante sulla salute e tutela dell’ambiente dovrà necessariamente farne le spese. “ Si chiede di conoscere gli intendimenti industriali della società pubblica rispetto a dichiarazioni del Presidente della Regione Enrico Rossi ed, inoltre riguardo alla possibile destinazione a Livorno dei rifiuti prodotti nell’area Toscana centrale. La bizzarra intromissione della Regione Toscana nelle politiche industriali di una azienda di Stato ed, ancor più, queste anticipazioni alla stampa rappresentano con evidenza le estreme difficoltà in cui si trova l’attuale amministrazione regionale circa il reperimento di sedi utili al conferimento dei rifiuti prodotti dal territorio.
Preoccupa l’interrogante come questa improvvisata proposta provenga proprio da quei soggetti i quali hanno sino ad oggi trattato superficialmente le problematiche delle aree abitate a Livorno, Stagno e Guasticce, da tempo pesantemente gravate dalla vicina presenza industriale”.
E il gruppo consiliare della Lega a Collesalvetti ha presentato una Interrogazione urgente sul progetto della bio-raffineria a Stagno. Tra i vari punti chiede la procedura di Valutazione di Impatto sulla Salute, e di fornire le necessarie garanzie di salvaguardia della salute dei cittadini, di assicurare la conclusione della bonifica del SIN prima dell’eventuale avvio dei lavori. E’ prevista la sua discussione nell’odg del 31 luglio c.m.
Si rende ineludibile un dibattito pubblico, come recita l’art. 8 comma 2 della Legge regionale 46/2013 con un investimento per le opere superiori ai 50 milioni di euro , anche di iniziativa privata. Poichè il progetto della bio-raffineria, secondo quanto dichiarato da Rossi, avrebbe l’importo complessivo di 250 milioni di euro dei quali 12 a carico della Regione, si ritiene che possa essere sottoposto a questo iter di partecipazione regionale.
Intervento di Laura Petreccia, Vito Capogna